Isaia 10:5-27
5 Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno.
6 Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada.
7 Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere
e annientare non poche nazioni.
8 Anzi dice: «Forse i miei capi non sono altrettanti re?
9 Forse come Càrchemis non è anche Calne? Come Arpad non è forse Amat? Come Damasco non è forse Samaria?
10 Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli, le cui statue erano più numerose di quelle di Gerusalemme e di Samaria,
11 non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e ai suoi simulacri?».
12 Quando il Signore avrà terminato tutta l’opera sua sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà l’operato orgoglioso della mente del re di Assiria e ciò di cui si gloria l’alterigia dei suoi occhi.
13 Poiché ha detto: «Con la forza della mia mano ho agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori,
ho abbattuto come un gigante coloro che sedevano sul trono.
14 La mia mano, come in un nido, ha scovato la ricchezza dei popoli.
Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra;
non vi fu battito d’ala, nessuno apriva il becco o pigolava».
15 Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?
Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!
16 Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco;
17 esso consumerà anima e corpo e sarà come un malato che sta spegnendosi.
La luce di Israele diventerà un fuoco, il suo santuario una fiamma;
essa divorerà e consumerà rovi e pruni in un giorno,
18 la magnificenza della sua selva e del suo giardino;
19 il resto degli alberi nella selva si conterà facilmente, persino un ragazzo potrebbe farne il conto.
20 In quel giorno il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe
non si appoggeranno più su chi li ha percossi, ma si appoggeranno sul Signore,
sul Santo di Israele, con lealtà.
21 Tornerà il resto, il resto di Giacobbe, al Dio forte.
22 Poiché anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare,
solo un suo resto ritornerà; è decretato uno sterminio che farà traboccare la giustizia,
23 poiché un decreto di rovina eseguirà il Signore, Dio degli eserciti, su tutta la regione.
24 Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Popolo mio, che abiti in Sion, non temere l’Assiria che ti percuote con la verga e alza il bastone contro di te come già l’Egitto.
25 Perché ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine; la mia ira li annienterà».
26 Contro di essa il Signore degli eserciti agiterà il flagello, come quando colpì Madian sulla rupe dell’Oreb; alzerà la sua verga sul mare come fece con l’Egitto.
27 In quel giorno sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.
Talvolta i predicatori esperti hanno la capacità di deviare da un testo o di enfatizzarne solo un punto. Perdonatemi se provo a farlo anche io stamattina, pur non essendo un predicatore esperto. Ma non mi succede spesso di vare a cuore un tema. Il tema che mi ha colpito è incentrato sul versetto 27: il giogo. Forse a causa di un fardello che ho portato con me per qualche tempo, ho pensato che questo fosse un tema adatto. Dirò dopo quale è stato il fardello.
Il versetto 27 dice: In quel giorno sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.
La parola ebraica per giogo è `ol ed è menzionato 40 volte nel Vecchio Testamento, in greco è la parola zugos che si trova 6 volte nel Nuovo testamento.
Leggo un altro versetto da Isaia 9:3Infatti il giogo che gravava su di lui, il bastone che gli percoteva il dorso, la verga di chi l’opprimeva tu li spezzi, come nel giorno di Madian.
Che cos’è un giogo? È una croce di legno che è fissata al collo di due animali e attaccata all’aratro o al carrello che devono tirare.
Ci sono tre elementi che sono importanti:
- il proprietario del giogo, in altre parole: la persona che mette il giogo su di te
- il trasportatore del giogo e
- il carico trasportato: il peso, il fardello.
Al tempo di Isaia il trasportatore del giogo era sicuramente il popolo di Dio, Israele. Il fardello è l’oppressione e il proprietario sicuramente il re di Assiria.
E come abbiamo visto già nelle altre prediche: C’è una parte del testo che riguarda il futuro e una parte che è già adempiuta. La parte adempiuta è che il Re di Assiria è stato combattuto, conquistato!
Nella Bibbia un giogo è spesso associato alla schiavitù e in particolare alla schiavitù del peccato. Questo giogo può essere: odio, depressione, amarezza, malattia, dipendenza, pensieri impuri, paura, disperazione. E se sono onesto, porto un certo numero di queste cose con me. E non faccio eccezione: comprendiamo tutti che spesso portiamo un peso con noi.
Dopo aver spiegato alcuni aspetti del versetto 27 vorrei sottolineare tre punti:
- Qual è il tuo giogo?
- Puoi alleviare il peso del giogo ora? (La temporaneità del giogo)
- Il giogo di Gesù
Interpretazioni
Se guardiamo con attenzione versetto 27 in altre traduzioni scopriamo una particolarità. Molti commentatori della Bibbia optano per una particolare opzione, ma voglio presentarvele tutte.
C.E.I:In quel giorno sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.
La versione che uso non spiega comeil giogo cesserà di pesare sul collo del popolo. Vediamo la Nuova Riveduta che finisce in questo modo:
il giogo sarà scosso dalla tua forza rigogliosa.
Questa spiegazione dice che il collo del bue diventa così forte, grasso e grande che il giogo sarà distrutto. Il popolo di Israele, pertanto, nonostante le numerose sconfitte e i morti, diventerà numeroso e spezzerà il giogo di questo nemico assiro.
In altre parole, Dio rafforzerà gli israeliti, e il giogo che l’Assiria cerca di mettere loro adesso non si adatta più. Proveranno a mettere il loro giogo sul popolo ma si romperà a causa della forza nel suo collo.
Troviamo un’altra causa nella traduzione Nuova Diodati, che finisce in questo modo: il giogo sarà distrutto dall’unzione dell’olio».O com’è scritto nella versione Diodati:il giogo sarà rotto per cagione dell’unzione.
Cosa si intende con questa unzione dell’olio? Molti commentatori suggeriscono che vuol dire che il giogo che gli Assiri avevano imposto agli ebrei sarebbe rotto da Ezechia, il re che era stato unto con l’olio. Anche 2 Cronache 32 conferma questa spiegazione: 7 «Siate forti e coraggiosi! Non temete e non abbattetevi davanti al re d’Assiria e davanti a tutta la moltitudine che l’accompagna, perché con noi c’è uno più grande di chi è con lui. 8 Con lui c’è un braccio di carne, con noi c’è il Signore nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre battaglie». Il popolo rimase rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.
Ma un’altra spiegazione è possibile: l’unto si riferisce al Messia, a Gesù. L’unzione è “il Potere di Dio che distrugge il fardello e distrugge il giogo. In vari ambienti cristiani, l’Unto viene spiegato come lo Spirito Santo. E attraverso l’unzione dello Spirito Santo (un tocco di Dio), ogni giogo che spinge verso il basso e ogni catena che tiene chiunque legato verrà distrutto.
In ogni caso, indipendentemente da quale traduzione viene usata, Dio dice che si assicurerà che il giogo sarà rotto o revocato.
- Qual è il tuo giogo?
Riconosci questa immagine del giogo? Il popolo di Israele ha dovuto sopportare il peso della ostile Assiria. E noi? Siamo anche noi legati a un oppressore? Forse un nemico molto meno visibile? Siamo schiavi di pensieri negativi? Forse ci è capitato di camminare per mesi con il rimorso. Non riesco a perdonare quella persona. Lui o lei mi ha ferito così tanto! E quando pensi che tutti sia finito, che hai perdonato, la situazione continua ad essere complicata. Tutto sembra andare bene con lui o lei. Ma tu stai soffrendo. Il giogo dell’amarezza o del non perdonare.
Recentemente ho veramente sofferto per un giogo di disperazione. Vivere essendo sostenuti da donatori è una sfida. Soprattutto se le donazioni sono ben al di sotto del livello di cui hai bisogno. E adesso? Come posso prendermi cura della mia famiglia come uomo? Questa strada è risultata essere quella giusta? Ero preoccupato, anche nei momenti in cui avrei dovuto dormire. E prima che tu lo sai, il giogo della disperazione prende il sopravvento sui tuoi pensieri: non lavoro abbastanza? Non sono degno dei doni?
Lo riconosciamo? Quella mancanza di libertà. Portando un carico pesante. Forse il giogo si manifesta sotto forma di malattia: è proprio nel momento in cui vuoi dare alla tua vita di preghiera una spinta che il collo o la schiena ti daranno fastidio. Proprio quando un membro della famiglia vuole essere battezzato, succede un incidente.
Un ultimo esempio di giogo di paura. Sai che stai lottando con un pensiero o un’abitudine sbagliati, ma non osi dirlo a nessuno. La paura ti tiene in pugno, tu sei nel suo giogo. Cosa penserà il pastore di me se lo racconterò? Che cosa penserà il mio ragazzo o la mia ragazza quando lo dico?
L’insicurezza sulla fede cristiana crescerà se non oserai condividerla con altri. Ed il nemico di Dio mi imporrà facilmente il suo giogo.
Spero che anche tu abbia un giogo in mente, Chiediamoci ora per quanto tempo dobbiamo indossare questo giogo.
- Puoi alleviare il peso ora? (La temporalità del giogo)
La parte difficile dei gioghi discussi sopra è che a volte non è chiaro per quanto tempo dobbiamo indossarli.
Nella Bibbia, nel passo di Isaia 10, è chiaro che il popolo di Israele sarà reso libero. Nel versetto 6 leggiamo perché Dio usa l’Assiria per soggiogare il suo popolo. Si sono allontanati da Dio.
6 Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada.
Nel versetto 25 leggiamo quanto tempo ci vuole.
25 Perché ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine; la mia ira li annienterà».
Non troppo lungo.
L’applicazione al qui ed ora è più difficile: si dice per definizione che il giogo che porti è causato dal peccato? Vorrei dire due cose al riguardo.
Un peccato è un peso che non dobbiamo sopportare. Il peccato è un peso che ci trattiene dalla nostra libertà data da Dio. Ma c’è sempre una connessione tra il giogo e il peccato? A volte sembra che ci siano situazioni che portiamo con noi per tutta la vita. Anche se abbiamo confessato tutti i nostri peccati, alcuni gioghi rimangono su di noi. Forse nona causa dei nostri peccati personali, ma a causa del peccato in generale.Questi pesi o fardelli dobbiamo imparare ad affrontarli.
2 Corinzi 4:17 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, 18 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d’un momento, quelle invisibili sono eterne.
Il peso che porto è un peccato? È un blocco per onorare Dio? Se è così, vai a Dio e confessalo e se aiuta, non essere vincolato e condividilo con qualcuno! I nostri pastori sono più che disponibili per questo. In tutta onestà: a volte per la persona che porte il giogo non è chiarissimo se tutto il peso è un peccato personale, o solo una parte. È la mia mancanza di fede che mi fa mettere alla prova Dio ora? Non esitare mai a condividere questi pensieri, anche se non sappiamo bene la risposta.
È un peso che dobbiamo portare durante la vita umana? Vediamo cosa dice Gesù stesso del giogo.
Matteo 11: 28 Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
- Il giogo di Gesù
Dimentichiamo quasi che un giogo è uno strumento per duebuoi. Non solo per unbue. Gesù stesso è venuto sulla terra per essere aggiogato con noi. Gesù è come il bue più forte ed esperto. Mi spiego:
Gli agricoltori erano soliti addestrare i giovani buoi ad arare collaborando con buoi più forti e più maturi. Il compito del bue più giovane era semplicemente quello di seguire la stessa direzione e tenere il passo del bue vecchio. Il vecchio bue tirava la maggior parte del peso e capiva i comandi del guidatore dell’aratro. Finché il giovane bue seguiva il bue più anziano, tutto andava bene. Ma se il giovane bue avesse deciso di accelerare o restare indietro, il lavoro sarebbe diventato molto più difficile. Solo tenendo il passo con il bue più anziano il bue più giovane avrebbe potuto completare il lavoro della giornata senza crollare per la stanchezza.
Questo camminare insieme è completamente diverso da quello che molti farisei hanno fatto in quei giorni. Portavano un pesante giogo di leggi e regolamenti per soddisfare Dio. Lo facevano da soli e si sono lasciati legare dal giogo del perfezionismo.
Gesù non ci chiama ad essere senza giogo. Lui non ci chiama per imporre un giogo sugli altri. Come ha fatto il re di Assiria. Vuole prendere il giogo con noi. Affrontare le difficoltà della vita insieme. Vuole sopportare i carichi più pesanti. Gesù è un Dio che sta vicino a noi, cammina accanto a noi!
Conclusione
Finora ho citato singoli esempi. Possiamo anche noi, come chiesa, imparare da questo sermone a tema?
– Anche se meritiamo di portare il peso più pesante, perché siamo peccatori, Gesù vuole sopportare il peso più pesante e arriverà un giorno “quel giorno” che non dobbiamo più portare il giogo.
– C’è un compito per la nostra chiesa? Come possiamo seguire Gesù alla luce di questo verso della Bibbia? La Bibbia ci chiama nei Galati a sopportare i pesi gli uni degli altri.
Galati 6: 2Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo. 3 Infatti se uno pensa di essere qualcosa pur non essendo nulla, inganna se stesso. 4 Ciascuno esamini invece l’opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri. 5 Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.
Vorrei concludere con una bella citazione dell’anziano Russell M. Nelson:
“Tu vieni a Cristo aggiogato con Lui e con la sua potenza, così da non trascinare da solo il peso della vita. Stai tirando il peso della vita aggiogato al Salvatore e Redentore del mondo, e improvvisamente i tuoi problemi, non importa quanto gravi siano, diventano più leggeri. “