Gesù è la via, la verità la vita – la vita
Introduzione
Tra i termini che Gesù usa per definirsi nel passo di Gv 14: 6 quello di vita è forse il più semplice: non è per forza metaforico come “via”, non è filosofico come verità, e riguarda qualcosa con cui tutti si confrontano quotidianamente: la vita.
Eppure intuitivamente si tratta di un termine che facilmente rimettiamo in discussione interrogandoci su cosa sia veramente la vita con frasi tipo: “Ma che vita è questa?”, dando per scontato che esiste una vita migliore ed una peggiore. In questa settimana mi trovavo a far analizzare ai miei alunni un passo del celebre scrittore francese Marcel Proust che parla della “Vera vita”, che secondo lui è la letteratura, in opposizione alla falsa vita: la letteratura consente di vedere al di là delle apparenze della vita superficiale, di scavare tra le pieghe della vita per tirarne fuori momenti dimenticati o nascosti, che solo l’artista sa vedere. In Toscana è stata approvata una legge sul suicidio assistito che ha come presupposto teorico l’idea che un certo tipo di vita, magari dipendente da macchine, e costituita da sofferenza protratta e irrimediabile, non è vita… Ci rendiamo conto che nell’immaginario contemporaneo esistono molteplici sensi del concetto di vita, e non possiamo limitarci a pensare come una semplice opposizione tra la stessa ed il suo opposto, la morte. Ancora una volta Gesù dicendo Io sono la vita, appoggia la sua affermazione su numerose affermazioni bibliche sulla vita e con le sue parole vi aggiunge nuovi sensi che cercheremo di ripercorrere.
1. La vita viene da Dio
Genesi 2:7
Dio il SIGNORE formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.
Hai abbandonato la Rocca che ti diede la vita,
e hai dimenticato il Dio che ti mise al mondo. Deut 32, 18
Salmi 36:9
Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce.
Un primo punto che non ci dice chiaramente cosa sia la vita, ma che ne è fondamento è che la vita viene da Dio. È lui che la dà quando crea l’uomo e ancora lui che continua a darla mantenendolo in vita. Non è un fatto scontato tanto più che per molto la vita è il frutto di un’interazione tra cellule o un semplice miscuglio di elementi chimici. La vita sicuramente è tutto ciò, ed è fatta di cellule, di atomi, di molecole, di energia che per qualche motivo si muove e che intuitivamente fa la differenza tra una pietra e un cuore, ma la Bibbia ci ricorda che essa viene da Dio! La scienza può spiegare il funzionamento, non l’origine. Questo è in Dio che permette e alimenta la vita. È il nostro punto di partenza che ci porta a dire che comunque questa vita sia la dobbiamo sempre pensare come un dono di Dio, un regalo immeritato che ci viene da un Dio più grande di noi che ci ha creato.
2. La vita è qualcosa di più della vita
Se diciamo: questa non è vita, oppure, “vera vita” è perché tutti intuiamo che la vita si può vivere in molti modi: alcuni la valorizzano e la rendono bella, altri la deturpano e la rendono triste. Questo è evidente per chiunque, indipendentemente dalla fede, ma su questa differenza tra una vera vita e una falsa vita la Bibbia ha la sua parola.
Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male (Dt 30:15)
amando il SIGNORE, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni. Così tu potrai abitare sul suolo che il SIGNORE giurò di dare ai tuoi padri Abraamo, Isacco e Giacobbe». (Dt 30:20)
«Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? (Mt 6:25)
Poi disse loro: «State attenti e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall’abbondanza dei beni che uno possiede, che egli ha la sua vita». (Lc 12:15)
La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. (2Pietro 1:3)
Questi passi che ho scelto tra i numerosi che parlano di vita sono piuttosto diversi tra di loro, compaiono in libri biblici diversi e di epoche anche lontane tra loro, eppure condividono un’idea di base: la vita è più che la semplice vita biologica: la vita è una vita che può essere il bene, se si sceglie il bene, è dunque il frutto di una decisione; la vita è il Signore stesso, ma qui non si parla di una vita eterna o lontana; perché il Signore prolunga i giorni sulla terra, quindi qui in questa vita concreta. La vita di cui parla Gesù è quella che ha a che vedere col mangiare, coprirsi, ma che non si limita a questa; non bisogna essere in ansia perché c’è un Dio che in questa vita provvedere il mangiare e il coprirsi rendendo la vita più del semplice nutrimento e vestito. Il denominatore comune tra questi passi è che la vita vissuta solo per nutristi e vestirsi, oppure senza prendere in considerazione quel Dio che ha creato la vita, non è vera vita. È una vita ansiogena, o impelagata nel male, o ancora falsificata da aspettative di ricchezza, di lusso e benessere che in realtà non sono vera vita. Spesso quando diciamo: “questa non è vita”, è perché lavoriamo troppo e non abbiamo tempo per meditare e riposarci. Ma in realtà se quel lavoro è ciò che ci consente di vivere, di dare da mangiare ad altri e di costruire il regno di Dio, quella vita è molto più vita che una vita di ozio e riposo vissuta egoisticamente… Pensiamoci bene quando facciamo affermazioni su cosa è e cosa non è vita. E ricordiamoci che per la vera vita ci è stato dato assolutamente tutto in Gesù. Dio non si è limitato a darci un alito di vita, ha fatto molto di più mettendo a nostra disposizione ricchezze di vita che dobbiamo solo cogliere in Gesù
3. La vita eterna
Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre». Genesi 3:22
Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Matteo 10:39
E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna. Matteo 19:29
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». Giovanni 3:36
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Giovanni 5:24
Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Giovanni 17:3
Matteo insiste sul perdere la propria vita, fatta di fini materiali e tangibili per vivere una vita per amore del Signore. Giovanni insiste sulla conoscenza di Gesù. Ma per entrambi, i tutti i versi che osserviamo, ci si rende conto che la vera vita che è più di quella biologica è una vita che non finisce. Non solo si prolungano i giorni sulla terra, prospettiva veterotestamentaria, ma si prolunga la vita al di là di questa vita, con la garanzia che conoscere Dio è già qui ed ora una garanzia di vita eterna. Vogliamo essere sicuri di conoscere Dio? Possiamo rispondere affermativamente se sentiamo fortemente in noi di vivere già ora nell’eternità, perché conoscerlo significa rendersi conto che la vita non finisce qui, che non solo c’è di più del mangiare e bere, ma c’è anche di più del vivere a lungo. Questo è veramente discriminante, perché per molte persone la vita può scorrere piuttosto felici, per assenza di malattie, per un certo benessere magari supportato dalla cultura, per una salute florida e magari un certo benessere economico. Ma tutto questo un giorno finirà. La vera vita ha la peculiarità di non finire e di protrarsi nella conoscenza infinita di Dio.
4. La vita e il suo riscatto
ma non mangerete carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. Genesi 9:4
Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, per mezzo della vita. Levitico 17:11
appunto come il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti». Matteo 20:28
Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Giovanni 6:53
Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Giovanni 10:17
Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini. Romani 5:18
L’associazione che troviamo nell’Antico Testamento tra sangue e vita per noi può sembrare singolare, ed ha certamente un alto valore simbolico. È interessante notare il passaggio logico che noi possiamo rintracciare tra questi passi: il sangue è la vita, quindi anche quando si mangia un animale non si può pensare di mangiargli il sangue perché si entra in una sfera su cui non si ha sovranità. Mangiare sì, ma non la vita. L’espiazione si fa dunque con il sangue, perché una vita paga per errori commessi da altre vite. Questo prepara il concetto di espiazione e di riscatto operati da Gesù: Gesù è vita perché solo lui può fare la sua vita per noi, versare il suo sangue espiatorio morendo come vittima sacrificale al posto nostro e prendendo su di sé il prezzo del nostro riscatto. Gesù sceglie volontariamente di deporre per noi la sua vita e noi in risposta possiamo solo “Mangiare la sua carne e bere il suo sangue” Era vietato rispetto agli animali, ma le parole paradossali di Gesù ci indicano non certo di diventare cannibali, ma di accettare questo riscatto cibandoci della vera vita messa per noi.
Riassumendo: tutti intuiscono che c’è una vera vita ed una falsa. Alcuni capiscono la dimensione spirituale, relativa a Dio, della vera vita. Ma quella vera vita non si raggiunge con sforzi o meriti: quella vera vita è il frutto del versamento del sangue di Gesù sulla croce, è il risultato del riscatto. La vita eterna, la vita vera, la vita piena sin da oggi prolungata nell’eternità è possibile attraverso il sangue di Gesù.
Per questo celebriamo la cena.
Conclusione
Questo passo riassume tutto ciò che abbiamo detto:
Galati 2:20
Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.