Prostitute
Introduzione
A seguito di una serata fatta l’8 marzo sulla tratta delle donne a sfondo sessuale, riflettiamo sulla prostituzione. La prostituzione, atto per cui qualcuno vende il proprio corpo, è considerato da alcuni il mestiere più antico del mondo. Da sempre è oggetto sia di censure che di sacralizzazione, ma a quanto pare è estremamente apprezzato visto che nonostante i divieti, le leggi e i cambiamenti di mentalità continua ad esistere e a produrre parecchio profitto. Ancora oggi fa parlare, sollevando il dibattito sulla legalizzazione, sulla punizione dei clienti o sul divieto stesso. Innumerevoli film, romanzi e quadri ne parlano e ovviamente la Bibbia ha da dire la sua su questa pratica. Ci si potrebbe aspettare che la Scrittura sia solo sanzionatoria nei confronti di chi si prostituisce, ma scopriamo che in realtà essa ha da dire molto di più che semplici divieti. Tra leggi, personaggi o semplici allusioni troviamo alcuni insegnamenti importanti che ci fanno riflettere su cosa sia la prostituzione e su come anche questo fenomeno possa farci riflettere su chi siamo davanti a Dio.
1. La prostituzione è condannata
Non saremo certo sorpresi dallo scoprire che la Bibbia riguardo alla prostituzione dichiara molto chiaramente che è una pratica sbagliata e che bisogna evitare sia di praticarla che di usufruirne. È piuttosto scontato ma prendiamo qualche passo sia dell’Antico che del Nuovo testamento.
17 Non vi sarà alcuna prostituta fra le figlie d’Israele, né vi sarà alcun uomo che si prostituisca tra i figli d’Israele.
18 Non porterai nella casa del SIGNORE tuo Dio, il guadagno di una prostituta né il prezzo di un cane, per sciogliere un qualsiasi voto, poiché sono entrambi abominevoli per il SIGNORE tuo Dio. Deut 23: 17-18
15 Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo! 16 Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché», Dio dice, «i due diventeranno una sola carne». I Cor 6: 15-16
Cose abominevoli. Entrambi questi passi sono molto chiari nel condannare la pratica della prostituzione e arrecano una motivazione molto chiara: sono cose che dispiacciono a Dio. Sono abominevoli, avverse al Signore. Non ci viene detto perché ma possiamo immaginarlo: il passo di Paolo ci ricorda lo scopo del matrimonio, quello di creare una nuova entità, del diventare una sola carne. Il fatto che una prostituta diventi una sola carne con una molteplicità di persone pone problema perché quell’intimità che si crea in un coppia dovrebbe essere esclusiva della coppia. Si può immaginare inoltre che il sesso ben compreso alla luce delle scritture non è altro che puro dono, gratuità. Usarlo in modo strumentale, non per forza in cambio di denaro, ma anche in cambio di favori, significa distruggerlo e sminuirlo. Più di questo la Bibbia non ci dice, ma solleva per me un’importante considerazione.
Libertà contro dignità. Discutendo di prostituzione con diverse persone, mi sorprende il vedere come il concetto di libertà sia per noi talmente importante, da sopravanzare a quello di possibile dignità umana. Molti sostengono che le case chiuse sarebbero un’ottima soluzione al problema della prostituzione, perché le persone lavorerebbero spontaneamente in queste case senza costrizione e in modo libero. A me pare veramente pericoloso invece rilegalizzare un’istituzione che è contro la dignità umana in cui finiscono persone più deboli e più fragili, magari costrette da una situazione economica critica, o da una sete di denaro.
2. La prostituzione e idolatria
19 La tua malvagità è quella che ti castiga; le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che cattiva e amara cosa è abbandonare il SIGNORE, il tuo Dio, e il non aver di me nessun timore», dice il Signore, DIO degli eserciti. 20 «Già da lungo tempo tu hai spezzato il tuo giogo, rotto le tue catene, e hai detto: “Non voglio più servire!” Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei buttata giù come una prostituta. Gr 2:20
La Bibbia non risparmia mai un linguaggio molto crudo, più volte considera l’abbandono di Dio come una forma di prostituzione, un’infedeltà che la Bibbia denuncia con questa immagine vivace.
Avere con Dio un rapporto saltuario, utile quando c’è bisogno, ma da abbandonare non appena si trova di meglio, è un modo di fare simile a quello di una prostituta, o anche di un frequentatore, che non tiene fede al legame che invece il diventare una sola carne dovrebbe implicare.
Se per molti l’idea della gelosia di Dio può sembrare strana, in realtà è un modo di presentarsi che Dio usa molto spesso, anche nei comandamenti: Sono un Dio geloso, (es 20) dice YHWH che non tollera altre divinità che anziché liberare rendono schiavi.
3. La prostituzione e grazia
Osea 1: 2
2 Il SIGNORE cominciò a parlare a Osea e gli disse: «Va’, prenditi in moglie una prostituta e genera figli di prostituzione; perché il paese si prostituisce, abbandonando il SIGNORE».
3 Egli andò e prese Gomer, figlia di Diblaim; lei concepì, e gli partorì un figlio. 4 Il SIGNORE gli disse: «Chiamalo Izreel, perché tra poco io punirò la casa di Ieu per il sangue versato a Izreel e porrò fine al regno della casa d’Israele. 5 Quel giorno avverrà che io spezzerò l’arco d’Israele nella valle di Izreel».
6 Lei concepì di nuovo e partorì una figlia. Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamala Lo-Ruama, perché io non avrò più compassione della casa d’Israele in modo da perdonarla. 7 Ma avrò compassione della casa di Giuda; li salverò mediante il SIGNORE, il loro Dio; non li salverò con l’arco, né con spada, né con la guerra, né con cavalli, né con cavalieri».
8 Quando lei ebbe divezzato Lo-Ruama, concepì e partorì un figlio. 9 Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamalo Lo-Ammi, perché voi non siete mio popolo e io non sarò per voi.
3:1 Il SIGNORE mi disse: «Va’ ancora, ama una donna amata da un altro, e adultera; amala come il SIGNORE ama i figli d’Israele, i quali anche si volgono ad altri dèi e amano le schiacciate d’uva».
2 Allora me la comprai per quindici sicli d’argento, per un comer d’orzo e un letec d’orzo, 3 e le dissi: «Aspettami per parecchio tempo: non ti prostituire e non darti a nessun uomo; io farò lo stesso per te». 4 I figli d’Israele infatti staranno per parecchio tempo senza re, senza capo, senza sacrificio e senza statua, senza efod e senza idoli domestici. 5 Poi i figli d’Israele torneranno a cercare il SIGNORE, loro Dio, e Davide, loro re, e ricorreranno tremanti al SIGNORE e alla sua bontà, negli ultimi giorni.
Un matrimonio incredibile. Il caso di Osea è un caso molto interessante perché vediamo come la connotazione negativa legata alla prostituzione rimane, al punto di essere usata come metafora per il popolo. Il popolo che va in cerca di altri idoli è proprio come una prostituta. Tuttavia al profeta Osea viene ordinato di andare e di mettere in scena questo fatto incredibile: sposarsi con una prostituta e poi ancora con un’altra.
Dove il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda!. Questi passi proprio attraverso la prostituzione svelano il lato misericordioso di Dio, che non è un moralista. La prostituta rimane tale, ma Dio nella sua misericordia pur riprendendo mostra il suo amore anche verso chi commette atti che lui stesso ha condannato. Così davanti ad un mondo moralista che condanna il male in modo ipocrita Dio arriva al punto di dire al suo profeta: sposati con una prostituta, giurale fedeltà per mostrare come egli nella sua grazia possa passare proprio sopra a tutto, anche sopra ciò che è comunemente considerato come uno degli atti più indecorosi. Nella Bibbia non troviamo solo storie di persone fedeli, troviamo molte storie di persone infedeli e peccatrici nei confronti delle quali Dio, invece, è fedele. Il messaggio straordinario del vangelo sta nel fatto che questo Dio misericordioso e fedele rimane fedele e ha misericordia davanti qualsiasi peccato gli uomini possano commettere, purché ci sia ravvedimento e ritorno a lui.
4. Prostituzione e giudizio
2:1 Or Giosuè, figlio di Nun, mandò segretamente da Sittim due spie, e disse loro: «Andate, esaminate il paese e Gerico».Quelle andarono ed entrarono in casa di una prostituta di nome Raab, e vi alloggiarono.
9 e disse a quegli uomini: «Io so che il SIGNORE vi ha dato il paese, che il terrore del vostro nome ci ha invasi e che tutti gli abitanti del paese hanno perso coraggio davanti a voi. 10 Poiché noi abbiamo udito come il SIGNORE asciugò le acque del mar Rosso davanti a voi, quando usciste dall’Egitto, e quel che faceste ai due re degli Amorei, di là dal Giordano, Sicon e Og, che votaste allo sterminio. 11 Appena l’abbiamo udito, il nostro cuore è venuto meno e non è più rimasto coraggio in alcuno, per causa vostra; poiché il SIGNORE, il vostro Dio, è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra. 12 Vi prego dunque, giuratemi per il SIGNORE, poiché vi ho trattati con bontà, che anche voi tratterete con bontà la casa di mio padre; e datemi un segno sicuro 13 che salverete la vita a mio padre, a mia madre, ai miei fratelli, alle mie sorelle e a tutto quel che appartiene a loro, e che ci preserverete dalla morte» 14 Quegli uomini risposero: «Siamo pronti a dare la nostra vita per voi, se non divulgate questo nostro affare; e quando il SIGNORE ci avrà dato il paese, noi ti tratteremo con bontà e lealtà».
Ma a Raab, la prostituta, alla famiglia di suo padre e a tutti i suoi Giosuè lasciò la vita; e lei ha abitato in mezzo a Israele fino ad oggi, perché aveva nascosto gli esploratori che Giosuè aveva mandato a Gerico. 6: 25
Per fede Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, avendo accolto con benevolenza le spie. Eb 11:31
E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un’altra strada? Giacomo 2:25
Il passo relativo a Raab è molto interessante per almeno due aspetti.
Riconosce Dio. Giudizio come discernimento. Tra tutta la popolazione presente a Gerico l’unica che ha riconosciuto il SIGNORE è proprio una prostituta. Forse per l’umiltà della sua condizione, forse perché si sente più sporca di altri, confessa apertamente che: “ poiché il SIGNORE, il vostro Dio, è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra”. Certamente sarà mossa anche da paura, avrà i suoi interessi, però ha capito pienamente chi è Dio. Non esita dunque ad aprire la propria casa a queste spie e a nasconderle perché la loro missione vada a buon fine. Nonostante sia una prostituta ha una profondità spirituale ben superiore a quella di tutti i suoi compaesani.
Se quindi la Bibbia usa spesso la prostituzione come una metafora negativa, sinonimo di idolatria, in questo e altri passi avviene l’esatto contrario: la persona considerata la più abietta, la più sporca, la più lontana, è proprio lei che capisce chi è Dio. Non è un caso che ogni volta che Raab viene ricordata gli autori hanno cura di precisare: “La prostituta”. Si proprio lei, quella di cui ci scandalizziamo. Gesù fa eco a questo modo di capire la prostituzione con le parole:
Giudizio come “Non giudicare”.
E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio. 32 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto; e voi, che avete visto questo, non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui. (Mt 21: 31b-32)
A molti benpensanti e perbenisti fa molto comodo che esistano delle categorie di persone che tutti considerano abiette, sporche, malvagie. Ladri, prostitute, pubblicani, quindi esattori delle tasse, omosessuali ecc. Condensano il male su di loro e permettono di sentirsi a posto con la coscienza e con Dio: in fondo, si dicono, esiste qualcuno che è sicuramente peggio di me. Gesù non esalta di certo queste categorie, dicendo che si debba diventare prostitute, pubblicani e via dicendo, ma mette bene in chiaro che qualsiasi sia la condizione da cui si parte, chi crede, come le persone citate hanno creduto nella predicazione di Giovanni, entreranno nel regno dei cieli.
Possiamo lottare contro la prostituzione, come fa il tema anti-tratta di OM. È un ottimo modo per rispondere.
Possiamo renderci conto che nessuno di noi è meglio di una prostituta e che tutti abbiamo bisogno di ravvedimento e di credere in lui per il perdono nei nostri peccati.