Luca 19:45-48 Pulizia primaverile

La primavera è sicuramente una stagione molto bella: le giornate si allungano, inizia a fare più caldo, la natura torna a germogliare. Ma c’è una cosa che non mi è mai particolarmente piaciuta di queste stagione: le pulizie di primavera. Sono quelle pulizie durante le quali, secondo alcuni, si deve lavare, pulire e smacchiare ogni angolo della casa e non solo. Un lavoro faticoso, ma molto importante. In un certo senso oggi vogliamo parlare di pulizie primaverili. Nel nostro studio del vangelo di Luca siamo arrivati alla pasqua ebraica, un avvenimento che aveva luogo in primavera, e oggi osserveremo insieme una pulizia primaverile molto particolare.

 

La volta scorsa abbiamo visto insieme a Stefano l’entrata, trionfale o meno, da parte di Gesù a Gerusalemme e il suo lamento su Gerusalemme. In una delle rivelazioni più forti del regno dei cieli Gesù, in groppa ad un puledro, viene incoronato e acclamato come re e fatto camminare sui mantelli. Stefano ci ha ricordato dell’autorità di Gesù in quanto Signore, dell’accoglienza fatta con i mantelli sporchi e usati dei suoi discepoli e della gloria di Dio che si è manifestata attraverso la vita di Suo Figlio, la morte di Suo Figlio e le lacrime di Suo Figlio, che ci ricordano della natura di Cristo, per alcuni pietra di inciampo e per altri pietra angolare.

 

In uno dei testi paralleli, nel capitolo 11 di Marco, ci viene raccontato qualche altro particolare che Luca tralascia.

 

Mar 11:8-11 INR Molti stendevano sulla via i loro mantelli; e altri, delle fronde che avevano tagliate nei campi. (9) Coloro che andavano avanti e coloro che venivano dietro gridavano: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! (10) Benedetto il regno che viene, il regno di Davide, nostro padre! Osanna nei luoghi altissimi!” (11) Gesù entrò a Gerusalemme nel tempio; e dopo aver osservato ogni cosa intorno, essendo già l’ora tarda, uscì per andare a Betania con i dodici.

Marco ci dice che dopo essere entrato a Gerusalemme, Gesù va fino al tempio e passa del tempo ad osservare quello che succede. Essendo il periodo della Pasqua ebraica, Gerusalemme era piena di Ebrei. Secondo alcuni resoconti il numero di persone in visita a Gerusalemme si aggirava intorno ai due milioni. Possiamo quindi immaginare che ci fossero tante persone e tanto caos. Dopo aver passato una giornata incredibilmente piena, e sicuramente stancante, il Signore va a Betania, che distava pochi chilometri da Gerusalemme, con i suoi discepoli per passarvici la notte.  Il racconto che troviamo oggi nel capitolo 19 di luca avviene, sempre secondo Marco, il giorno successivo, dopo che Gesù, sempre insieme ai suoi discepoli, era tornato da Betania.

 

Luka 19:45-48 INR Poi, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, (46) dicendo loro: “Sta scritto: “La mia casa sarà una casa di preghiera”, ma voi ne avete fatto un covo di ladri”. (47) Ogni giorno insegnava nel tempio. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi e i notabili del popolo cercavano di farlo morire; (48) ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo, ascoltandolo, pendeva dalle sue labbra.

 

LA PULIZIA DEL TEMPIO

 

Evidentemente quello che Gesù aveva osservato il giorno precedente non era di suo gradimento. Il termine usato per il tempio è quello che fa riferimento al tempio nella sua interezza. Quindi in questo caso non stiamo parlando della parte più sacra, il luogo santo, ma del tempio in generale. Il tempio era diviso in più parti, cortili e stanze erano divisi da porte e portoni. All’interno del primo cortile era permesso l’ingresso ad ogni essere umani, sia, ovviamente, agli ebrei, ma anche ai gentili. Un altro portone dava vero il cortile delle donne, il luogo dove tutte le donne dovevano fermarsi. L’ingresso al cortile d’Israele era consentito ali ebrei maschi.

 

Il racconto di oggi ha luogo nella parte esteriore del tempio, quella accessibile a tutti. Durante la pasqua ogni ebreo doveva sacrificare un animale per ricevere il perdono dai propri peccati. Nel cortile dei gentili si era creato uno specie di centro commerciale. Il tempio era gestito dai sacerdoti che, a prezzi altissimi, davano in concessione lo spazio del cortile ai mercanti, venditori di animali, cambia valuta ecc…. Tutti questi commercianti dovevano, inoltre, dare parte del loro profitto ai sacerdoti. Gli ebrei avrebbero potuto portare i loro animali affinché fossero sacrificati ma, siccome ogni animale doveva essere perfetto, esso veniva controllato dai sacerdoti che però molto probabilmente non sempre davano un giudizio onesto visto che guadagnavano dalla vendita degli animali. Durante la pasqua gli ebrei dovevano anche pagare una tassa. Chi non avesse avuto l’importo esatto poteva cambiare i propri soldi presso i tavoli dei cambia valuta. Il cambio, ovviamente, comportava anche una commissione molto salata. Potete immaginare che il cortile, e il tempio in generale, era diventato qualcosa di incredibile: migliaia e migliaia di persone affollavano l’area, facevano affari, contrattavano, ingannavano, rubavano, animali venivano scambiati, uccisi, bruciati.

 

Tutto questo era troppo per il Signore. In questo preciso frangente vediamo un altro esempio della sua autorità e della sua potenza in quanto Re del Regno dei Cieli. Ancora una volta Marco spiega con più dettagli quello che succede.

 

Mar 11:15-16 INR Vennero a Gerusalemme e Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; (16) e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio.

 

Provate ad immaginarvi la scena. Non so quanta gente ci fosse ma i Signore con forza, fisicamente, inizia a scacciare le persone, far volare i tavoli, rovesciare le sedie, impedire alle persone di entrare nel tempio. Una sola persona contro tutti! Mi domando quale sia stata anche la reazione dei dodici. Lo so che può sembrare una reazione quasi esagerata o comica, ma Gesù è giudice, e non permette falsità, ipocrisia, doppiezza, inganno.

 

Se non ricordo male un po’ di tempo fa Stefano ha letto con noi il passo di prima Re nel quale Salomone inaugura il tempio. Ci ricordava che il Signore non può abitare in una costruzione. Ma al tempo stesso quel passo ci spiega lo scopo del tempio.

 

1Ki 8:30-34 INR Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona! (31) Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se egli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, (32) tu ascolta dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia. (33) Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e suppliche in questa casa, (34) tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che desti ai suoi padri.

Lo scopo del tempio era di creare un luogo in cui poter pregare, parlare con Dio, chiedere persone, supplicare, lodare il suo nome. Ma gli uomini, i sacerdoti, gli ebrei, lo avevano trasformato in un luogo di inganno e peccato. E questo è qualcosa che Gesù non tollera né sopporta. Dobbiamo stare quindi attenti a fare la stessa cosa oggi. Magari proprio in chiesa, nella comunità di persone che si riuniscono per adorare il Signore.

 

L’ANNUNCIO DEL VANGELO

 

La cacciata dei mercanti del tempio avviene, ed è seguita, da dalla predicazione della Parola e dall’insegnamento. Gesù, durante la pulizia del tempio, usa due citazioni dall’antico testamento. La prima è presa da Isaia 56:7

Isa 56:7 INR io li condurrò sul mio monte santo e li rallegrerò nella mia casa di preghiera; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli”.

La seconda citazione, invece, è presa da Geremia 7:11.

Jer 7:9-11 INR Voi rubate, uccidete, commettete adulteri, giurate il falso, offrite profumi a Baal, andate dietro ad altri dèi che prima non conoscevate, (10) e poi venite a presentarvi davanti a me, in questa casa sulla quale è invocato il mio nome. Voi dite: “Siamo salvi!” Perciò commettete tutte queste abominazioni. (11) È forse, agli occhi vostri, una spelonca di ladri questa casa sulla quale è invocato il mio nome? Ecco, tutto questo io l’ho visto”, dice il SIGNORE.

 

Il Signore Gesù non si ferma dopo aver ripulito il tempio ma con estrema compassione inizia a riprendere le persone. In quel luogo dove erano riuniti i suoi oppositori più accaniti, ma anche tante altre persone interessate sinceramente al suo insegnamento, Gesù ricorda che per secoli gli ebrei si erano comportate male davanti al Signore. Avevano trasformato un luogo di preghiera in un luogo dove potersi riunire per commettere peccato. In altre parole i ladri non erano più costretti a scappare e nascondersi in una caverna, ma potevano riunirsi alla luce del sole nel tempio, il luogo del Signore. Ma, nonostante la situazione sia tremenda, il Signore annuncia che c’è ancora speranza. Infatti cosa insegnava Gesù al tempio? Nel primo versetto del ventesimo capitolo c’è scritto che Gesù evangelizzava. Alcune traduzioni inglesi traducono con predicava il vangelo. Gesù annunziava la Buona Notizia: in Cristo c’è speranza, c’è perdono, c’è cambiamento. Queste sono le cose che siamo chiamati a condividere con le persone che ci sono attorno. Ai pubblicani, ai farisei, agli esattori di tasse, ai pescatori del nostro tempo dobbiamo parlare di questo messaggio di speranza senza tempo.

 

Gesù E IL TUO TEMPIO

 

Quali sono alcune delle implicazioni per noi oggi? Come abbiamo detto in passato Gerusalemme diventa un simbolo per l’intera umanità. Il tempio, allora, può diventare un simbolo dell’essere umano.

1Co 3:16-17 INR Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? (17) Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.

Dio vuole abitare nel nostro tempio ma a volte il nostro tempio è pieno di menzogna, di bugia, di inganno, di sporcizia. Gesù è disposto a ripulire tutto ciò. Non chiede niente in cambio. L’unica cosa che devi fare è arrenderti a lui.

 

Forse pensi che queste parole valgono solo per coloro che ancora non sono figli di Dio. Ma io credo che siano importanti per tutti noi. Nel Vangelo di Giovanni, al secondo capitolo, Gesù ripulisce il tempio una prima volta. Dopo tre anni torna e trova che niente è cambiato. Magari abbiamo fatto entrare Gesù nella nostra vita ma ora siamo tornati a vecchie abitudini, a vecchie dipendenze, vecchi modi di fare. O magari conviviamo con nuove forme di peccato.

 

Il Signore allora oggi ci sta ricordando che queste cose non sono tollerabili. Ci ricorda che queste cose ci portano a stare male e non a stare bene. Ci ricorda che lui è in grado di scacciare via centinaia di persone così come centinaia di peccati se siamo disposti a lasciarlo lavorare perché Lui ha l’autorità e la forza per farlo. Il Signore ci sta ricordando che grazie a Lui possiamo cambiare le nostre vite, avere un cambiamento che ci porta verso la santificazione e verso la glorificazione del Suo nome attraverso la nostra vita.  Possiamo decidere se fare come i capi dei sacerdoti, gli scribi e i notabili che si opponevano a questo cambiamento e cercavano di farlo morire, oppure fare come quelle persone che pendevano dalle sue labbra e si sono arrese a Lui. Il Signore è un Dio di nuove opportunità e possibilità, e oggi ce lo ricorda attraverso questi versetti.