La parabola del seminatore Matteo 13, 2-23

Matteo 13: 3-23 ‘Ascoltare

Stamattina leggiamo un passo abbastanza conosciuto: la parabola del seminatore. Leggiamo subito il brano, Matteo 13 dal versetto 3 a 23.

Le parabole del regno dei cieli; il seminatore e i diversi terreni
3 Egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo:
«Il seminatore uscì a seminare. 
4 Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. 5 Un’altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. 7 Un’altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono. 8 Un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9 Chi ha orecchi oda».
10 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» 11 Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. 12 Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. 13 Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono. 14 E si adempie in loro la profezia d’Isaia che dice:
Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete;
guarderete con i vostri occhi e non vedrete;
15 perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile:
sono diventati duri d’orecchi e hanno chiuso gli occhi,
per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi,
e di comprendere con il cuore
e di convertirsi, perché io li guarisca
“.
16 Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono! 17 In verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le udirono.

Spiegazione della parabola del seminatore
18 «Voi dunque ascoltate che cosa significhi la parabola del seminatore! 19 Tutte le volte che uno ode la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e porta via quello che è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada. 20 Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia, 21 però non ha radice in sé ed è di corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è subito sviato. 22 Quello che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la parola; poi gli impegni mondani e l’inganno delle ricchezze soffocano la parola che rimane infruttuosa. 23 Ma quello che ha ricevuto il seme in terra buona è colui che ode la parola e la comprende; egli porta del frutto e, così, l’uno rende il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta».

Confesso di aver consultato alcuni autori come Tim Keller e Spurgeon per capire meglio il brano. Mi hanno aiutato tanto e stamattina spero che aiutino pure voi. Prima di spiegare il contenuto della parabola vorrei dare qualche background informazione:

A] 10 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» 

Bella domanda! Michel ci ha spiegato questo alcune settimane fa:

Credo che le parabole siano capibili solo da coloro che vogliono veramente capirle, coloro che come i discepoli sono andati a parlare con Gesù per chiedere spiegazioni, coloro che vogliono vedere, udire e abbracciare il regno dei cieli, il messaggio incredibile del Vangelo. Questo deve essere il nostro approccio alle parabole.

Siamo veramente pronti ad ascoltare a Gesù? Anche quando ci chiama a trasformarci in modo stupendo, controcorrente rispetto al regno del mondo?

B] Perché il seminatore semina anche alla strada, in luoghi rocciosi e tra le spine?

Nei vecchi tempi i confini fra campi /prati non erano cosi ben definiti come oggi. C’erano stranon non asfaltata, e magari nate come scorciatoie per i viaggiatori. C’erano luoghi rocciosi che indicavano i confini, ma ogni terreno in grado di portare frutto veniva sfruttato.

C] Come possiamo definire i 3 elementi importanti nella parabola?

Il seminatore: colui che diffonde…….. i misteri del regno dei cieli (11)… la parola del regno (19) …. la parola (20,21,22,23)…. il Vangelo. Ma il seme non lo ha creato, gli è dato dal suo maestro.

Il seme: la parola…il Vangelo

Il terreno: le persone che ascoltano il Vangelo, che prendono il Vangelo.

D]

La parabola parla del regno di Dio. Che cos’è ‘il regno dei cieli’/ ‘il regno di Dio’?

Quotazione di Tim Keller:

Il regno di Dio non è altro che il potere di Dio in cielo, che entra nel mondo per curare ogni alienazione e ogni frattura in ogni dimensione della vita umana: sociale, economica, razziale o emotiva, fisica, psicologica o spirituale.

(The kingdom of God is nothing less than the power of God in heaven, entering the world to heal every alienation, and every brokenness in every dimension of human life: socially, economical, racial or emotional, or physical, or psychological, or spiritual)

Come possiamo entrare in questo potere? Il regno di Dio viene dall’udire, dall’ascoltare.

Questo è un principio: Il regno di Dio viene dall’ascoltare. Di solito un regno umano viene dalla coercizione e dalla pressione, non dall’ascoltare. Quindi: ascoltare e… molto importante …. comprendere sono chiavi per entrare nel regno di Dio.

I capi di questo mondo sono abituati ad entrare in una stanza e convincere le persone a fare ciò che vogliono. Quindi i “migliori leader” nei regni terreni sono “cattivi ascoltatori”. Se ascoltano bene, non sarebbero abbastanza dinamici, o sufficientemente decisivi. Sarebbero messi da parte da qualcuno che è ancora peggiore di loro ad ascoltare, uno che parla più forte di quanto non ascolti.

Un esempio: Quando Alessandro Magno ha imposto il suo regno ad altri popoli, ognuno lo ha saputo. Quando Alessandro Magno passava per una città, restavano c’erano 2 tipi di persone: le persone che sono nel suo regno o le persone che sono morte.

Ma il regno di Dio non funziona così: il segreto è il seme. Il seme, la parola di Dio sta insegnando a persone che vogliono ascoltare la verità.

La spada potrebbe trasformare una vita esternamente, in un momento: vita -> morte! Ma il seme lo fa internamente, gradualmente, organicamente. Il seme trasforma l’energia del suolo, trasforma i suoi minerali in processi viventi. Il seme penetra nel cuore.

Forse anche stamattina al questo momento alcune persone, mei incluso, hanno difficoltà a comprendere questo principio:

Il regno di Dio non funziona come il regno del mondo. A volte sembra che nessuna situazione (a casa, a scuola, al lavoro, nel atmosfera familiare) si trasformi. Siamo cosi abituati a cambiamenti superficiali, cambiamenti tramite ‘la spada’, per forza. Perché Dio non fa un miracolo? Per mostrarsi subito? Perché più spesso il regno di Dio si trasforma gradualmente. Arriva tranquillo come un seme, sembra vulnerabile, ci sono persone che ridono di questo, o che rimangono indifferenti. “Non è possibile che questo trasformi il mondo, non è possibile! Ma il messaggio di questo re, che veniva dal cielo e che è stato crocifisso per noi, ci trasforma totalmente! La dinamite non può cambiare il terreno come un seme può! Il principe è: il regno di Dio trasforma la persona che ascolta…di solito gradualmente, e a volta subito.

Nei tempi di Alessandro Magno ognuno sapeva che lui era re: le tasse venivano raccolte. Il regno di Gesù è facile da respingere (rifiutare?) facile da dimenticare come funziona, devi rifletterlo, devi prenderlo, devi mangiarlo.

Ci sono tante persone che pensano di aver capito il messaggio, che pensano di essere parte nel regno, ma non hanno compreso, non sono parte!

Ora vorrei focalizzarmi sulla parabola.

Ogni terreno è un tipo di ‘test’! Abbiamo veramente sentito e capito il messaggio di Gesù?

1] Il primo test

4 Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. 

19 Tutte le volte che uno ode la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e porta via quello che è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada. 

Attenzione ad ascoltare Gesù con un cuore duro! Un cuore che è incurante, indifferente. Il seme è seminato ma non ha mai fatto una penetrazione personale. È stato solo teorico. Chi confessa di essere duro/difficile da conoscere? Chi confessa di essere scettico o restio a ricevere aiuto? Forse perché ha avuto esperienze nel passato quando ha aperto il suo cuore, ma è stato deluso. Sto pensando a persone che erano obbligate ad andare alla messa cattolica, la chiesa, la moschea, ma non vedono le vite cambiate dentro questi edifici. Hanno solo scoperto tanta ipocrisia. Sto pensando a persone che hanno ‘dato’ tutto – a volta quasi in modo sacrificale – per ricevere affetto, amore da un’altra persona: un fidanzato/a, un amico/a. Ma invece di crescere hanno esperimentato che l’energia diminuiva, sono state deluse perché l’altra persona non ha potuto soddisfare loro esigenze.

Alcuni di noi sono come la strada: sono in contatto con molti viaggiatori, molte teorie che sembrano interessanti. Però il terreno è duro, cosi nessun viaggiatore, nessuna persona può coltivarli. Nessuna, neanche il seminatore Gesù che porta il suo regno proclamando. Queste persone hanno chiuso gli orecchie, e/o hanno paura prendere una decisione per Gesù.

Quante persone mi hanno detto: Sì sì, bello il vangelo. Ma non vorrei scegliere Gesù e il suo regno al questo momento, non ho voglia di cambiare il mio stile di vita. “Non ho voglio lasciar arare la mia vita dal seminatore.” Peccato!

Il seme dovrebbe andare subito nel cuore. Il regno di Dio è una scoperta personale! Ti sei svegliato dal tuo sonno, per capire che il vangelo che hai sempre capito a livello teorico … ora diventa ‘personale’? Che il messaggio di Gesù non è solo per tutto il mondo….ma anche per te? Per Ewoud? Per …?

Questo sta parlando di me, ne ho bisogno!! Hai mai sentito che la parola di Dio “ti ha preso per la gola” ?

Eppure molti di coloro che ascoltavano Gesù avrebbero dimenticato il messaggio del suo regno. Tale negligenza, dice Gesù, è l’opera del diavolo. Purtroppo non è un’eccezione che le persone che hanno ascoltato il Vangelo ogni settimana in chiesa, insistono sul fatto che non sanno come essere salvate. Semplicemente ascoltare il Vangelo non garantisce la comprensione, non garantisce di abbracciarlo.

2] Il secondo test

5 Un’altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì.

20 Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia, 21 però non ha radice in sé ed è di corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è subito sviato. 

Attenzione all’ascolto di Gesù con un cuore superficiale, un cuore poco profondo, solo emotivamente. Gente che si è spostata oltre il teorico. C’è emozione, c’è la gioia! Ma non ci sono radici cosi profonde per sopravvivere al caldo del sole. Appena iniziano a perdere le cose importanti, appena sofferenza e problemi entrano nella loro vita, dicono: a che serve questo regno per me? Queste persone non hanno mai capito veramente le parole del regno. Pensavano che stessero entrando nel regno di Cristo, ma quello che succedeva veramente è che Gesù entrava nel loro regno. Volevano che Gesù realizzasse il loro ordine del giorno. Volevano un benedetto (a blesser, qualcuno che ti da benedizioni), non un salvatore. Hanno ‘usato’ Gesù come un ‘service-provider’. Volevano aiuto e sollievo, non salvezza. Le cose che adoravano veramente erano le cose che perdevano nel caldo. Sto pensando a persone che dicono: sì, credo in Gesù. Prego che Gesù risolva il mio problema finanziario, la mancanza del lavoro, un problema relazionale con qualcuno. Ma quando il seme tocca anche il loro terreno e chiede di cambiarlo … scappano! “Gesù dovrebbe cambiare l’altra persona, o la situazione. Si! Ma non me!

Forse qualcuno potrebbe riconoscersi nel secondo terreno? In un modo il seme dovrebbe cambiare il tuo atteggiamento, il tuo carattere, ‘l’uso’ della sessualità, l’uso dei soldi. Non superficialmente! Ma profondamente.

Sei un sofferente (a sufferer) che ha bisogno di una soluzione, ma il tuo vero problema è che sei un peccatore che ha bisogno di un salvatore. Queste persone hanno avuto una relazione personale con Cristo, ma non le ha portate al pentimento.

3] Il terzo test

7 Un’altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono.

22 Quello che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la parola; poi gli impegni mondani e l’inganno delle ricchezze soffocano la parola che rimane infruttuosa. 

Attenzione all’ascolto di Gesù con un cuore diviso! Attenzione! Riguardo i terreni del primo e secondo gruppo possiamo dire: si, questo terzo terreno ha un radice. Queste persone sono veramente cristiane. Però il seme cadde fra le spine e le spine crebbero e rendono difficile che il seme porti frutto.

In questo terreno, le persone sono impegnate per Cristo ma il loro cuore è diviso tra Cristo ed altre cose. Lodano Cristo assieme ad altre cose.

Ci sono altre cose nella tua vita che soffocano Cristo. Non vedi cambiamenti nella tua vita da anno in anno, non ti vedi crescere in modi insoliti, incredibili, non vedi la vita di nessuno cambiata attraverso te. Stai soffocando!

Quale pensieri, dubbi, preoccupazioni ti limitano a cercare il regno di Dio? Quali impegni mondani, lavoro, studio, hobby ti limitano a vivere il vangelo?

Anche l’inganno delle ricchezze può influenzarci: le cose materiale, la casa, i nostri soldi.

L’inganno delle ricchezze soffoca la parola che rimane infruttuosa. Che cosa vuol dire? Gesù non sta dicendo che la ricchezza è come una spina. No! L’inganno della ricchezza. A volte sembra che la ricchezza, il nostro stipendio, dovrebbe crescere nella nostra vita, le cose comode dovrebbero crescere! In questo Gesù ci chiama a dare via una parte della nostra ricchezza in modo che non lodiamo la ricchezza ma colui che ci ha dato la ricchezza: Dio! E a persone che hanno ricevuto molto, non sto parlando soltanto di soldi ma anche il possesso delle competenze, Dio gli chiede di dare, di usare queste risorse senza aspettarsi nulla in cambio! Dando via non confonderò le mie benedizioni (blessings) con il mio benedetto (blesser)! E quando tu dai, tu dici: io ce l’ho, non è ciò che ho ad avere me!

La nostra destinazione è crescere, è mangiare il seme e crescere nel regno di Dio. Il nostro destino è portare frutto! Ma il nostro destino ha uno stalker!! Un sacco di distrazioni possono distoglierci dalla nostra destinazione. Forse Whatsapp, Facebook o altre preoccupazioni ci rubano terreno che altrimenti porterebbe frutto.

Quale distrazione è ora presente nella tua vita che ti ruba terreno che appartiene a Gesù?

Alcuni di voi sono infelici perché dimenticano che sono il terreno e Lui è il giardiniere. Sai di avere delle spine nella tua vita, hai pietre e sassi nel tuo terreno e dici: non so proprio cosa fare per risolverlo! “Il lavoro dei terreni” non è quello di sradicare, non è quello di strappare le spine, questo è il lavoro del giardiniere. Il tuo compito è ricevere il seme, ascoltare la parola!

E nella parola sta scritto (Matteo 27:29, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo) che Gesù ha preso le tue spine, ha preso le tue spine sul capo, prima di andare alla croce. Ha già sofferto per ogni spina nella nostra vita. Quindi Gesù non vuole che prendiamo di nuovo queste spine. No, Gesù le ha prese per noi.

Siamo arrivati al quarto terreno. Il quarto terreno porta frutto!

8 Un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta per uno. 

23 Ma quello che ha ricevuto il seme in terra buona è colui che ode la parola e la comprende; egli porta del frutto e, così, l’uno rende il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta».

Forse è difficile da definire quale terreno sei, forse è assolutamente chiaro. Anni fa ho sentito una spiegazione su questa parabola, che diceva che il buon terreno è spesso sporco. Il letame è un buon terreno. ‘A lot of shit is good soil!”. Quando la nostra vita sembra essere ‘’letame” per non dire di peggio ricordiamo che Gesù è pronto a coltivarci. E Gesù non si arrende mai a coltivarci. Chi ha orecchi oda.

Per concludere

Non vorrei dimenticare alcuni evangelisti fra di noi, che prendono la parabola come esempio per seminare. Colui chi diffonde il vangelo, come il seminatore non è in grado di vedere i cuori delle persone (in questo caso i terreni diversi che abbiamo scoperto) e quindi diffonde ovunque! Ma anche l’evangelista lascerà il lavoro del seme al suo maestro. Il maestro prende cura del seme e del terreno. Il seminatore semina.

Gesù vuole essere il seminatore, il coltivatore del nostro cuore, della nostra vita. Nonostante che solo un quarto del seme porti frutto, il vangelo di Gesù non è condiviso solo sul terreno buono. È anche condiviso sui terreni difficili, nella mia vita [Marjolein ci può dire che non è un terreno facile] nella vostra vita, nella vita dei coinquilini, dei vicini, della nostra famiglia, degli nostri amici. Nessun seminatore semina un seme senza la speranza di un raccolto!

E quando porta frutto, porta molto frutto: egli porta del frutto e, così, l’uno rende il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta. Quindi vale la pena condividere il vangelo!