Battesimo

O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre    così anche noi camminassimo in novità di vita. 5 Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua. 6 Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato; 7 infatti colui che è morto è libero dal peccato. 8 Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10 Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio. 11 Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. Romani 6, 3-11

Il significato del battesimo che ricaviamo dalla Scrittura è piuttosto chiaro. Si tratta dell’inizio di un qualcosa di nuovo che viene rappresentato con un’immersione nell’acqua. A questo primo significato nel tempo se ne sono aggiunti molti altri, spesso fuorvianti, pertanto è giusto riprendere uno dei testi che parla del battesimo ricordandoci cosa significa. Prima ancora però che leggere il passo, vorrei fare una premessa che ci è utile a capire quanto andremo a leggere: «battezzare» viene da un verbo greco che significa «immergere», e in quella lingua il verbo non è legato al linguaggio religioso, né a quello della chiesa cristiana nascente. Indica semplicemente l’immersione di qualcosa in qualcos’altro. Ecco perché intanto per poter battezzare ci serve un fiume, il mare oppure una vasca piena d’acqua. Senza questi la simbologia viene meno e non si capisce a fondo cosa sia un battesimo.

1. Battesimo nella morte.

Tra i vari sensi che ha il battesimo il primo che troviamo in questo passo il primo, che forse stupisce di più è che si tratta di un’unione alla morte. Notiamo quante espressioni in questo passo fanno riferimento alla morte, o alla sepoltura:

battezzati nella sua morte (3)

Siamo stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte (4)

Uniti a lui in una morte simile alla sua (5)

il nostro vecchio uomo è stato crocifisso (6)

Se siamo morti con Cristo (8)

Perché questo riferimento alla morte in un segno che parla di novità e di vita? La risposta è semplice e contenuta nei versi stessi. Un battesimo presuppone un vissuto. Chi si battezza ha chiaro che nella sua vita c’è un prima e un poi. Un momento di svolta, di conversione, di cambiamento. È molto esplicito il v. 6 parlando di «vecchio uomo» e di «corpo del peccato». Battezzarsi significa rendersi conto che la vita dell’uomo è contrassegnata da un qualcosa che la Bibbia chiama peccato e che prima di ogni altra cosa significa autonomia rispetto a Dio. Significa decidere il giusto e lo sbagliato per conto proprio, sebbene ci si trovi in un mondo creato da Dio. Questo non significa necessariamente che si tratti di una vita da miscredente, o da ateo dichiarato. Spesso è proprio in forme di religiosità e di apparente pietà che si nasconde una vita incentrata non su Dio, ma su se stessi, al servizio non di Dio e degli altri, ma solo di se stessi. C’è chi riesce a contenere questa vita in forme corrette, comportandosi comunque bene, civilmente, senza necessariamente fare del male per come comunemente lo si intende, e c’è chi invece si abbandona ad uno stile di vita delinquenziale, esplicitamente trasgressivo, egoista – tra questi due estremi ci sono miriadi di comportamenti vari. Tuttavia, se al centro della vita non c’è Dio, ed una prospettiva eterna, il risultato cambia poco.

Chi si battezza ha capito questo, ed ha deciso di dire di no a questo vecchio stile di vita, a questo stile di vita schiavo del peccato, che vorrebbe magari anche risolvere problemi, uscire dal tunnel del male, ma non ci riesce, perché da soli è impossibile. Chi si battezza ha capito che deve seppellire, sotterrare, far morire tutto ciò, e l’immersione in primo luogo rappresenta questo. Una morte ed una sepoltura di qualcosa di vecchio che è finito e concluso. C’è chi prima di sposarsi si diverte a fare l’addio al celibato, cerimonia piuttosto ridicola, che ha tuttavia punti comuni col battesimo: battezzarsi significa dire addio a qualcosa di concluso per entrare in una nuova dimensione di vita.

2. Il battesimo della libertà

Il v. 7 ci dice che chi è morto è libero dal peccato. Altrove nel vangelo di Giovanni leggiamo: «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8, 34). Se battezzarsi significa dire di no ad uno stile di vita che si è riconosciuto come sbagliato, significa anche sentire una profonda sensazione di libertà. Il cambiamento di cui ho parlato non avviene per virtù propria o perché improvvisamente ci si rende conto che è sbagliato vivere autonomamente da Dio. È possibile cambiare ed è possibile convertirsi solo e soltanto perché qualcuno ha lavorato al posto nostro. Questo qualcuno è Gesù Cristo che per l’appunto è stato ucciso, crocifisso, ma in questa morte ha preso su di sé le colpe di tutti gli esseri umani.

Questa è la verità di cui parla Gesù dicendo che libera. Non si tratta di una verità intellettuale, di una scoperta scientifica che rende chi la conosce superiore ad altri. Non si tratta di un possesso che permetta di vantarsi: la croce di Cristo è la verità sull’essere umano, sulla sua povertà morale, incapacità di salvarsi da solo, incapacità di cambiare, di migliorare a meno di non unirsi alla morte di Cristo, lasciando che egli stesso trasformi le vite ed operi in chi crede. Ecco perché ci viene detto che questa verità libera dal peccato e che chi muore (quindi non fa qualcosa, ma si abbandona), è libero. È libero da quella forza chiamata peccato che prima guidava la sua vita, ma che ora, non perché riesca a fare sforzi maggiori o perché sia moralmente migliore, non agisce più, perché Gesù Cristo stesso l’ha sconfitta perdonando sulla croce i nostri peccati. Per le colpe per cui qualcuno doveva pagare ha pagato lui morendo e questo è il punto di partenza della libertà.

Dico sia ad Alessandro che a tutti noi che ci siamo battezzati da tanti anni: quando siamo tentati dal tornare ad uno stile di vita sbagliato, quando il vecchio uomo – che rimane fino alla morte dentro di noi – cerca di risuscitare, di farsi sentire, quando la nostra umanità prende il sopravvento con egoismo, arroganza, furbizia e quant’altro, ripensiamo a questo segno. Quest’acqua è semplice acqua e tale rimane, ma è un bel segno di morte ad un vecchio sistema che come i tutti i segni hanno la loro forza. Ci ricordano quello che abbiamo dichiarato l’impegno che ci siamo presi e per questo insisto che questo segno tocchi tutti noi e continui a vivere nella nostra vita come un ricordo alla via che abbiamo preso con Dio e della libertà che mia deve farci tornare in un regime di schiavitù.

3. Battesimo della vita

Se molti significati riguardano la morte, non mancano certo quelli che riguardano la vita

Come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, anche noi camminassimo in novità di vita (4)

se siamo morti al peccato, crediamo che vivremo con lui (8)

il suo vivere è un vivere a Dio (10)

Anche voi fate conto di essere morti al peccato ma viventi a Dio, in Cristo Gesù (10)

Quando si parla di conversione molti pensano a ciò che viene definito «cambiamento di religione». L’idea fa pensare ad un cambiamento di idee, di mentalità, tra due sistemi di valori, o due visioni del mondo diverse. Sicuramente chi diventa cristiano adotta anche una certa visione del mondo e della vita, e segue un certo stile di vita. Ma il punto centrale del cristianesimo è altrove: chi si battezza lo fa perché sente di aver trovato la vita! Perché si sente come un morto spirituale che ora è risuscitato! Non si tratta di mettere in concorrenza dei sistemi per dire qual è il migliore dopo attenta valutazione, ma di sentire nel cuore la vita che pulsa e che uno spirito rinnovato. Chi si converte a Gesù Cristo esce dalla religione, non si converte semplicemente ad un credo, ad una ideologia, ad un sistema di valori. Chi si converte a Cristo sente la vita che comincia a scorrere dentro di sé, sente che sta risuscitando da una condizione di morte spirituale ad una nuova vita: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio» (Gv 3,4) disse Gesù a Nicodemo, un religiosissimo dottore della legge, che era curioso di conoscere meglio il messia. Quest’uomo studiava le Scritture, istruiva altri, pensava di conoscere Dio eppure… Non era nato di nuovo, non aveva trovato nonostante tutta la conoscenza che aveva quella vita nuova che solo lo Spirito di Gesù può generare in chi crede.

Alessandro oggi con questo battesimo sta dicendo a tutti che ha conosciuto questa nuova vita, questa resurrezione che vuole confermare e annunciare con un battesimo.

L’acqua è prima di tutto simbolo di morte e sepoltura.

In secondo luogo segno di purificazione, operata dallo Spirito che libera dal peccato e che annulla la schiavitù

Infine è simbolo di vita e di resurrezione ed accompagna chi crede ogni giorno della vita. Sulla comune vita umana nasce una nuova vita che restiuisce alla vita umana il suo senso primo e vero.