Parabola del gran convito, Luca 14:15-24

Quali sono i tuoi cibi preferiti?  Non solo il cibo ma anche l’occasione, l’esperienza in cui mangi il pasto? Una cena  di compleanno, un matrimonio, grigliata con amici, Natale?  Immagino che nessuno dirà che il suo pranzo ideale è in un piovoso venerdì pomeriggio quando per forza  ha dovuto andare al MacDrive da solo, o quando ha dovuto fare un pasto veloce veloce all’aeroporto. Dentro di noi desideriamo cibo buono insieme ad amici, famiglia in cui c’è conversazione, risate, amore. Sapete che una   delle immagini del paradiso è una festa, una gran cena? Dove noi umani siamo la sposa e Gesù lo sposo. (Apocalisse 19)

Oggi leggiamo a parabola nel  vangelo di Luca. Nel vangelo di Luca Gesù sta andando a una cena, è presente a una cena, o è appena ritornato  da una cena.

Leggiamo la parabola in Luca 14, da versetto 15:

Parabola del gran convito
15 Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!» 16 Gesù gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò molti; 17 e all’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, perché tutto è già pronto”. 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi”. 19 Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. 20 Un altro disse: “Ho preso moglie, e perciò non posso venire”. 21 Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: “Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”. 22 Poi il servo disse: “Signore, si è fatto come hai comandato e c’è ancora posto”. 23 Il signore disse al servo: “Va’ fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”».

Prima che ci focalizziamo sulle parole di Gesù, vorrei spiegare ‘la situazione’. Dov’è Gesù? Con chi è?

In Luca 14:1 è scritto:

1 Gesù entrò di sabato in casa di uno dei principali farisei per prendere cibo, ed essi lo stavano osservando…

Gesù è vicino ai farisei,  nel giorno di sabato, un giorno sacro per i farisei in cui si concentrano su Dio e provano a seguire tutte le  regole di quel giorno. Che sfida!  Ma il motivo per cui lo invitano non è buono:  i farisei stavano osservando Gesù. Speravano che  facesse un errore, qualcosa che è proibito nella legge di Mosè. Ma Gesù non ha paura  dei farisei. Al contrario!  Gesù ha caratteristiche italiane: in caso di cibo buono, lui è presente, nonostante le critiche della folla .

Cosa dà origine alla parabola?

Al versetto 15vediamo un fariseo che  dice “beato chi mangerà pane nel regno di Dio!”. Forse non l’ha detto in maniera troppo esagerata, ma in un modo: sì, noi, i farisei, i capi siamo beati perché siamo vicino a Dio. “Conosciamo bene le regole, i principi, abbiamo studiato bene”. Guardando la situazione Gesù prende l’opportunità di insegnare a questi leader com’è la vita nel regno di Dio. Non è mica come hanno pensato e compreso loro.

Proviamo a capire meglio la parabola versetto per versetto. Poi concludo con 3 brevi pensieri.

16 Un uomo ha invitato molte persone. In  modo ‘nascosto’ Gesù sta parlando  del Padre Celeste che è  l’ospite. Le molte persone sono ‘il popolo d’Israele’. Il popolo è invitato: i capi religiosi, i farisei, gli scribi. Quindi: Le persone che credono nella legge di Mosè, nei profeti e il Regno di Dio. Loro sono invitati!

 L’uomo ha già invitato tutte le persone, ma in quel tempo non era possibile dire esattamente l’ora (o anche il giorno!) della festa. Questo dipendeva molto dall’arrivo degli ingredienti per il pasto: dal contadino che  forniva i raccolti e la lattuga,  dal macellaio che  consegnava i pezzi di carne. Tutti  gli invitati  dicevano: sì,sì, sono presente. E poi il servo diceva ‘La cena è pronta’.  Ma cosa succede?

18Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Come i farisei, anche le persone nella parabola iniziano ad trovare scuse per non andare alla festa e rifiutano l’invito del Re stesso.

Il servo in questo caso potrebbe essere un’immagine di Gesù: Lui è come il servo che ha il compito di condividere che il ‘Regno di Dio’ è vicino:

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo».Marco 1:15 

Il servo nella parabola è ubidiente e umile. Andare da tutti gli invitati a dire che la festa sta per iniziare non sembra un compito noioso, anzi  potrebbe essere divertente  annunciare una festa! Ma sfortunatamente finisce in un fiasco.

Guardiamo  le tre scuse

18Ho comprato un campo: Si, va bene. Ma come mai l’uomo vuole vedere il campo ora? Non ha già  visto il campo, prima di comprarlo?  è poco credibile. Una scusa molto banale! In quel tempo era più comune discutere per anni per  comprare o vendere un campo.

19 Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; Di nuovo, una scusa molto banale: Chi li compra senza vederli?

Queste persone  possono occuparsi delle cose che hanno acquistato, anche dopo la festa. Poi c’è  la scusa che usano molte coppie: no, non posso venire…perché….mio marito, mia moglie. Mentre lui aveva già accettato il primo invito. Come se fosse sorpreso dal fatto che si è improvvisamente sposato. E sua moglie dice: festa? Non ci andrai! Devi restare qui con me!

E anche a quel tempo l’ospite non avrebbe avuto problemi se anche la moglie fosse andata alla festa. Anzi: “Più anime, più gioia”. Non è che l’invito era  un invito ad andare al fronte nell’esercito.

Queste 3 persone hanno deciso in base a chili ha invitati. Quest’uomo non era importante per queste persone. Che peccato accettare il primo invito, ma rifiutare il secondo.

Quali scuse abbiamo quando si tratta di pregare, leggere la Bibbia o andare in chiesa?

  • Non è la stagione giusta ora.
  • Ho dei bambini.
  • La Serie A gioca domenica.
  • La mia carriera richiede tutto il mio tempo.          
  • Non ho la disciplina per pregare.

21“Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”.

La conseguenza è che Dio sta allargando l’invito! Chi sono i poveri, storpi, ciechi e zoppi? Dobbiamo ricordare che Gesù sta raccontando ai farisei: Questi gruppi non erano degni, non erano puri secondo i farisei. In questo caso sono ‘la gente comune’, gli ebrei ordinari di quel tempo.

Ma anche ora la casa non è piena: l’invito viene allargato di più! 23 Il signore disse al servo: “Va’ fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena.

È creduto che questo fosse una referenza ai pagani.

Poi la parabola si conclude con un avvertimento:

24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”».

La gran cena avrà luogo – sicuramente – con o senza te! Diremmo di no a un invito a: – fare shopping a Parigi, – alla finale di Champions League  – a una cena con il presidente o il re?

Ma l’invito di Dio ha un valore molto più grande, non paragonabile agli esempi precedenti. Un invito a stare con Lui in piena gloria. Niente più sofferenze fisiche e mentali, una riunione di altri che hanno accettato l’invito di Dio. C’è molto cibo, musica. Soprattutto: possiamo vedere la persona che ci ha invitato, che ha preparato la via per noi: Gesù!

Vorrei darvi 3 pensieri dalla parabola:

  1. Dio invita tutti

La gran cena di Gesù non è un ‘party VIP’. Non è solo per una certa razza, o gruppo sanguigno,  né per un certo popolo. Non ci sono rituali per guadagnare l’invito. Non devi vivere in un monastero per 2 anni. Non devi  portare a termine degli studi, non devi comprare grandi regali per essere invitato.

L’invito a venire alla festa del re è per tutti. Nessuno ha guadagnato questo. Non dobbiamo avere paura o preoccupazioni: Dio ci invita, non a giudicarci, ma per festeggiare! Non meritiamo l’invito per questa festa, ma siamo tutti invitati!

Ma questo non vuole dire che tutti entrano nella gran cena!

Ci sentiamo male quando siamo rifiutati dagli altri. Questo capita anche a Dio: ‘Allora il padrone di casa si adirò’. Dio conosce l’esperienza di essere rifiutato. È ciò che capita quando gli altri trovano le cose mondane più importanti di Lui!

Giovanni 1 spiega cosi:

Giovanni 1:11È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; 12ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, 13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.

Questa parabola è una di quelle che si rivolgono in modo particolare ad Israele: Gesù si è rivolto agli ebrei, ma molti di loro, gonfi del loro orgoglio giudaico non lo hanno accettato come messia. Nella parabola “gli invitati” rappresentano Israele. Allora passa agli altri, poveri, ciechi, storpi… Questi sono i gentili, i non ebrei. Che rispondono meglio di Israele. Ora Dio non voleva essere il Dio solo di Israele, ma attraverso Israele raggiungere tutti. Ma, come dice Paolo in Romani 11 (1-12) la caduta di Israele, ha favorito l’entrata dei gentili. Ma Dio non fa differenze e trova un modo per integrare tutti nel suo popolo, ebrei e gentili. Per applicarlo ad oggi possiamo dire che molti come gli ebrei di quel tempo pensano di essere un po’ più speciali, un po’ più “invitati” di altri. Stiano attenti, perché sono proprio loro che rifiuteranno, e Dio si rivolgerà a persone più umili. In conclusione, io credo che il primo punto sia che l’invito è per tutti, ma chi si sente un invitato speciale rischia di restare fuori.

  1. Dio aspetta la tua risposta all’invito

L’ospite è un gentiluomo, invia  un servo per annunciare che il pasto è pronto. Per alcuni di noi l’invito è noto. Alcuni hanno riconosciuto che il Figlio del Re deve aver dato la sua vita per darci accesso alla festa. I costi per la festa sono stati erano così alti!

In cielo non ci saranno persone che davvero non vogliono essere lì, come gli adolescenti che devono andare a una noiosa festa di famiglia. Non ci saranno persone che sono appena entrate senza che il servo lo sappia! Ma Dio è un gentiluomo: la scelta è la tua!

Spero che tu senta che  il servo bussa alla porta del tuo cuore per invitarti a venire alla festa del Re celeste. Che tu non consideri quello che stai facendo (comprare una macchina, una casa o cercare un partner) più importante dell’invito del Signore Dio. Il servitore della parabola è andato nelle case della gente, sapeva dove vivevano, conosceva la loro situazione. Sapeva anche che il suo re poteva portare via tutte le preoccupazioni degli ospiti invitati. Nonostante ciò, ha dato loro la scelta: vieni?

Credo che Dio non  si limiti a rivolgere  l’invito a noi stessi! Gesù ci chiama  ad invitare gli altri! Possiamo esercitare l’ospitalità reale! Quando è l’ultima volta che abbiamo invitato persone che non potevano farci un favore?

Siamo ospitali nel nostro ambiente? La nostra casa è aperta? O il nostro portafoglio? Il nostro tempo prezioso? Quali sono le nostre scuse: è troppo spaventoso! Nessuno invita i suoi vicini qui a Lucca! È troppo costoso! Prepara una zuppa, mangia un panino insieme! Sono troppo occupato! Devi mangiare, giusto?

Un’applicazione pratica per questa settimana: invita qualcuno a venire a mangiare! Forse quello che volevi invitare per un po’?

  1. Dio soffre per gli inviti rifiutati

Ci sentiamo male quando siamo rifiutati dagli altri. Questo capita anche a Dio: ‘Allora il padrone di casa si adirò’. Dio conosce l’esperienza di essere rifiutato. È ciò che capita quando gli altri trovano le cose mondane più importanti di Lui!

La gran cena avrà luogo comunque, nonostante il rifiuto di venire da qualcuno!! La festa non è posticipata; altri sono invitati a prendere il loro posto. L’opportunità è stata persa da alcuni, ma il pasto è ancora servito.

Non possiamo sapere quando muoiono, solo Dio sa. Quindi vale la pena  conoscere il servo che ha gli inviti: Gesù, il figlio di Dio! Alcune persone hanno accettato l’invito al ultimo minutodella loro vita, altre hanno sempre rifiutato. Ricordate la storia prima che Gesù morisse?

[Luca 23: 39]Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» 40 Ma l’altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? 41 Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». 42 E diceva: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» 43 Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».

Dio non è ancora soddisfatto. Ha preparato una gran cena per una grande quantità di ospiti. Forse hai dubbi di andare alla festa, forse hai già scelto. Un giorno, la festa inizia nella piena gloria. Ed ora, a volte, possiamo già godere il tempo della preparazione. Non vedo l’ora ad essere lì, alla gran cena.

2 Pietro 3 ci spiega:

9Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.

In conclusione:

  1. Dio invita tutti
  2. Dio aspetta la tua risposta
  3. Dio soffre per gli inviti rifiutati

Ho iniziato a chiedervi che cosa è il tuo pasto preferito, e insieme a chi lo mangi. Alla fine del mondo ci sarà una grande cena. L’immagine che è presente nel Apocalisse 19 ci dice: (da versetto 6).

6 Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno. 7 Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. 8 Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi».
9 E l’angelo mi disse: «Scrivi: “Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio».

Preghiamo