Neemia 4: Strategie e interventi divini

Oggi guarderemo insieme un capitolo in cui si parla di attacchi, di battaglie.  Ciò al quale stiamo assistendo è una battaglia che, per quanto avvincente, potrebbe sembrarci lontana dalla nostra vita quotidiana. Ma credo che, mentre proviamo ad immedesimarci in questa storia, possiamo cogliere degli ottimi spunti per le nostre vite di tutti i giorni. Questo capitolo ci ricorda che coloro che seguono Dio ricevano da Lui la cura e l’attenzione che solo Lui sa dare. Ma questo non vuol dire che in quanto cristiani siamo esenti da difficoltà. Anzi. Se guardiamo indietro vediamo che i veri credenti sono spesso stati una minoranza nelle loro società, una minoranza che ha dovuto affrontare tanti problemi. Gesù nel NT ci promette che noi valiamo molto di più degli uccelli che vengono venduti per pochi soldi, ma ci dice anche che la sua chiamata è una chiamata a prendere la propria croce e seguirlo nel bel mezzo delle difficoltà, andando contro tutto e tutti, anche le persone a noi più vicine.

Gli attacchi che subiamo noi oggi non sono gli stessi che dovevano fronteggiare Neemia e i protagonisti del video. La Bibbia ci ricorda che le nostre battaglie non sono contro gli uomini, ma contro le potenze delle tenebre. La domanda a cui vogliamo rispondere oggi è: come affrontare le nostre battaglie? Come agire quando vengo disprezzato per la mia fede? Come agire quando qualcuno si impegna per far fallire i miei progetti?


In queste settimane abbiamo visto insieme Neemia ricevere notizie devastanti riguardo la situazione di Gerusalemme. Abbiamo osservato la preghiera disperata di Neemia e come Dio gli abbia dato un piano. Abbiamo assistito Neemia arrivare a Gerusalemme e l’opposizione di diverse persone, tra cui Samballat e Tobia. Abbiamo visto Neemia reclutare i lavoratori e iniziare a costruire le mura! Immaginate il sentimento di gioia di Neemia: il Signore si stava rivelando veramente fedele alle sue promesse! In poco tempo un semplice coppiere, un servo, aveva ricevuto l’incarico da parte del re di partire per ricostruire Gerusalemme, aveva percorso un lungo tragitto e, nonostante delle opposizioni, ora stava guidando il suo popolo!

Le cose non potrebbero andare meglio… e invece…

Lettura Neemia 4

E invece in questo momento entusiasmante i nemici di Neemia e degli israeliti, gelosi e intimoriti dalla possibilità di vedere Gerusalemme fortificata, si fanno di nuovo sotto, più agguerriti che mai. In questo momento di difficoltà Neemia si dimostra un incredibile leader e un incredibile uomo di Dio.

Vediamo allora cosa succede a Neemia e ai suoi seguaci.

  • La strategia dei nemici

Ogni battaglia prevede degli attacchi. Gli attacchi che devono subire Neemia e i suoi uomini in questo capitolo sono essenzialmente due. Il primo lo troviamo nei primi tre versetti. Samballat e Tobia si fanno beffe degli uomini che stanno lavorando duramente alla ricostruzione delle mura. Questi due simpatici individui vogliono scoraggiare e deprimere i loro avversari, al punto da affermare che una volpe sarebbe grande a sufficienza per far crollare la muraglia. Questo tipo di attacco è sicuramente trasferibile alla nostra vita quotidiana. Quante volte ci impegniamo in un progetto, in un lavoro e la critica di qualcuno smorza il nostro entusiasmo? Vi ricordate di come satana tentò Gesù dopo 40 giorni di digiuno suggerendogli di tramutare le pietre in pane? Una delle tattiche preferite del nemico è di scoraggiarci, farci sentire inutili o incapaci di portare avanti il piano di Dio. Creduloni, ignoranti, ingenui, non all’altezza. Questi sono alcuni dei termini che ci vengono rivolti. Termini che non tengono conto della fede che è in noi e che ha cambiato totalmente la nostra vita. Termini che hanno l’obiettivo di sfiancare questa fede.

Il secondo attacco pianificato da Samballat e Tobia è più fisico. Visto che le parole non sono bastate per frantumare i piani degli israeliti, essi decidono di fare qualcosa di più concreto, di attaccare e creare disordine a Gerusalemme.  Anche questo è un tipo di attacco che possiamo vedere al giorno d’oggi. Ci sono tanti credenti che rischiano di morire ogni giorno a causa del nome di Gesù. Sebbene questa cosa non avviene in Italia, grazie a Dio, possiamo pensare a quei momenti in cui delle persone non solo usano delle parole per scoraggiarci ma si impegnano attivamente a lavorare contro i credenti. Politici, scrittori, attivisti, filosofi così come il panettiere, il collega di lavoro, il vicino.

  • La strategia di Neemia

Questo capitolo ci ricorda che la vita non è sempre facile. In che modo risponde Neemia a queste circostanza avverse? L’atteggiamento di Neemia è encomiabile e possiamo prendere spunto da ciò che egli ha fatto.

Possiamo notare quattro cose:

  1. Neemia si conferma un incredibile uomo di preghiera. La sua arma preferita è la preghiera e la usa con potenza, fiducia e coraggio. Così come Neemia aveva pregato quando aveva sentito che le cose non andavano propriamente bene a Gerusalemme, così come Neemia aveva pregato prima di esporre la sua richiesta al re, allo stesso modo ora Neemia prega dopo ogni attacco subito. Neemia prega, usando anche delle parole che possono sembrare crudeli ma che non erano inusuali nel vecchio testamento, soprattutto quando pronunciate contro dei bestemmiatori. Soprattutto Neemia prega prima di reagire d’impulso e cercare di risolvere la situazione da solo. Neemia rimette tutto nelle mani di Dio, conscio che solo Lui ha il controllo della situazione. La mia reazione davanti ad un ostacolo che devo affrontare qual è? Provo a superarlo con le mie forze ho faccio affidamento alla preghiera? Se ho un problema con un genitore, o con un figlio, che sembra voler fare tutto per farmi scoraggiare, mi rivolgo innanzitutto a Dio, parlando con lui?
  2. Neemia non si scoraggia. Nonostante la situazione sia veramente difficile, al punto che anche i suoi uomini iniziano a dubitare di poter continuare, Neemia si erge come leader integro e propositivo. Non scende a livello dei propri nemici, non cade nelle loro trappole e non si lascia abbattere. Pietro e Giacomo, nel NT, ci esortano addirittura a gioire ed esultare durante le prove, perché esse sono momentarie e fondamentali per la nostra crescita.
  3. La terza cosa che vediamo è che Neemia usa ciò che ha disposizione. Può sembrare una cosa banale. Ovviamente Neemia non poteva usare ciò che non aveva a disposizione! Ma quante volte ci lamentiamo perché come chiesa non abbiamo abbastanza risorse, persone, visibilità, influenza? Neemia ha davanti a sé delle mura da ricostruire, è circondato da nemici e il popolo è scoraggiato. Forse anche Neemia si è sentito troppo piccolo, troppo debole, troppo abbandonato per fare qualcosa. Ma decide comunque di usare le risorse e le persone che aveva a disposizione. Neemia distribuisce il popolo, armato, nei punti più scoperti, nei punti meno difesi. Immaginate come si devono essere sentiti questi uomini chiamati a difendere delle mura che ancora non potevano proteggerli… Ma Neemia ha un piano e i suoi uomini si fidano della sua leadership e fanno ciò che Neemia ordina.
  4. Neemia, infine, si rivolge al popolo e li esorta a non temere il nemico, bensì a ricordarsi del Signore, che è grande e tremendo. Nei momenti difficili dobbiamo alzare gli occhi verso il Signore e aggrapparci alle sue promesse. E dobbiamo esortare, proprio come Neemia, le persone che sono attorno a noi a fare lo stesso. La sofferenza dei credenti è chiaramente descritta nel NT. Ne parlano i Vangeli, gli Atti, le lettere e l’Apocalisse. Ci viene anche spiegato perché dobbiamo soffrire. Ma ci viene anche detto che non siamo soli, l’unico vero Dio, trino e uno, non solo è con noi ma ha già vinto la battaglia!

Rom 8:35-39 INR  Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?  (36)  Com’è scritto: “Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello”.  (37)  Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.  (38)  Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future,  (39)  né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

 

  • L’intervento di Dio

 (15)  Quando i nostri nemici si accorsero che eravamo al corrente dei loro piani, Dio rese vano il loro progetto, e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro.

Questo è il momento clou della storia di oggi. Finora Neemia si è comportato in maniera egregia. Ha risposto agli attacchi con la preghiera, con ottimismo, con un piano ben studiato, distribuendo bene le risorse a disposizione, esortando il popolo a non gettare la spugna. Ma il nemico è ancora lì. Il nemico potrebbe sempre venire ed attaccare. E se Neemia si fosse sbagliato? E se Dio non esistesse? O non si curasse del suo popolo? E se tutte le scelte fatte da Neemia fossero sbagliate? La posta in palio è alta: non soltanto la reputazione di Neemia, ma le sorti della capitale del regno di Giuda e di tutte le vite al suo interno: uomini, donne e bambini. La tensione è al massimo. E Dio interviene. Dio si rivela. Dio dissipa tutti i dubbi che possono essere venuti a Neemia e i suoi seguaci. Dio usa il poco che Neemia aveva e che aveva messo a disposizione per vanificare il progetto di Samballat, di Tobia, degli Arabi, degli Ammonite e degli Asdodei. Il popolo di Giuda vince la battaglia senza versare nemmeno una goccia di sangue e Dio mostra tutta la sua grandezza. Non sono stati i giudei a spaventare i nemici, ma Dio a rendere vano il progetto dei loro nemici.

Psa 50:15 INR  poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai”.

  • La strategia post attacco.

Pericolo scampato, ma…

Il Signore ha liberato il suo popolo dalle trappole dei suoi nemici. Ma Neemia non abbassa la guardia. Continua ad usare le risorse a propria disposizione, mantiene le sentinelle, suddivide i lavoratori, escogita un metodo per riunire i soldati in caso di attacco, ordina a tutti di avere un’arma e dà l’esempio in prima persona. Una vittoria sul nemico non vuol dire che il nemico non tornerà all’attacco. Samballat e i suoi amici torneranno all’attacco e Neemia non vuole farsi trovare impreparato. A volte ci capita di darci delle arie per delle vittorie che non sono nemmeno le nostre. A volte pensiamo di potercela cavare da soli. E quei momenti sono fatali, perché non facciamo più affidamento su Dio, iniziamo a credere che noi siamo i protagonisti della storia e di conseguenza cadiamo nelle trappole che troviamo sul nostro percorso.

 

Questo capitolo di Neemia ci ricorda che tutti noi in quanto credenti dobbiamo affrontare delle sfide speciali. La condotta di questo servo di Dio è di esempio per tutti noi anche oggi e ci aiutare a rispondere alla mia domanda iniziale: come affrontiamo noi, oggi, le nostre battaglie?

Neemia ci spinge a:

  • Pregare
  • Non scoraggiarci
  • Usare le risorse che Dio ci ha donato
  • Esortarci a vicenda
  • Confidare completamente in Dio che è vivo, agisce ed interviene. Dio che è grande e tremendo.

Io non conosco la battaglia che stai affrontando tu in questo momento. Ma sono sicuro che la cosa migliore che tu possa fare in questo momento è seguire l’esempio di Neemia e pregare. Pregare per un miracoloso intervento di Dio, pregare per serenità, per pazienza, per direzione. Tu sai di cosa hai bisogno.