Matteo 4 – Le tentazioni

Subito dopo essersi battezzato Gesù viene tentato da Satana. Non è un caso che i fatti siano disposti in questo modo, visto che dopo la dichiarazione ufficiale dell’identità di Figlio di Dio avvenuta nel battesimo, questa stessa identità viene messa alla prova. Finora le prove non hanno riguardato Gesù in prima persona (si pensi alla strage degli innocenti), ora assistiamo per la prima volta a come la sua umanità si confronta con ciò che è comune a tutti gli uomini, cioè essere tentati e resistere.
Sarà interessante per noi vedere quale strategia usi Satana per tentare Gesù, e quale sia il modo di Gesù di difendersi. Prima però vediamo quali siano gli scopi di Satana nel tentare Gesù, e di riflesso tutto noi.

  1. Perché Satana prova a tentare Gesù?
  2. Per la prima tentazione, il proposito di Satana sembra quello di cercare di distogliere l’attenzione di Gesù da un proposito che si è posto. Gesù dopo il suo battesimo è portato dallo Spirito nel deserto e vi trascorre un periodo lungo. Si tratta di un periodo formativo, di silenzio e preghiera, in cui ricerca in modo particolare comunione con Dio. Niente nel testo dice che quando sono i finiti i 40 giorni e Gesù ebbe fame il periodo di preghiera sia finito, e l’intento di Satana è di porre fine in modo quasi “magico” a questo momento. Basta trasformare le pietre in pani e la fame è soddisfatta! Ma con essa finisce anche la concentrazione su Dio. Non stupiamoci se quando ci siamo posti degli obiettivi alla gloria del Signore (pregare di più, studiare meglio la parola, aiutare altre persone a camminare con Dio), satana cercherà di distoglierci da questo proposito proponendo cose più imminenti e più accattivanti.
  3. Nella seconda tentazione Satana cerca di nuovo di rovinare il rapporto di Gesù con Dio, incoraggiando a sfidarlo: gettati giù. Sfida Dio e quanto dice nella sua parola. La sua parola garantisce il soccorso, e quindi quand’anche questo soccorso sia invocato per una causa inutile (buttati di sotto), provaci, vedi se funziona veramente. Satana sa bene che Dio interviene non a comando, ma per grazia, ed una simile provocazione non può andare a buon fine.
  4. Nell’ultima infine Satana raggiunge il culmine: suggerisce a Gesù che c’è di meglio di rapportarsi a Dio. Ci sono regni, potenze, controllo: idoli profondi che potrebbero riempire la vita, a patto di adorare qualcosa di diverso da Dio. Satana stesso. Si pone quindi come idolo per eccellenza che si sostituisce a Dio e offre di più. Anziché un deserto senza acqua né cibo, il possesso di regni.
    Possiamo osservare chiaramente che l’intento che soggiace a tutte e tre le tentazioni è quello di distogliere da Dio. Non sono tanto tentazioni a fare delle cose sbagliate, perché l’azione di mangiare, o quella anche di lanciarsi nel vuoto come fanno i paracadutisti o i divejumpers, o ancora il fatto di guidare delle città come può fare un sindaco o un presidente, non sono di per sé sbagliate. Ma sono inserite in un contesto in cui Satana tenta attraverso la pratica di queste azioni significative cerca di allontanare Gesù da Dio. Lo ha fatto con colui che è stato dichiarato figlio di Dio, lo fa con chiunque si avvicini a Dio e voglia camminare seriamente con lui
  5. La strategia di Satana e il suo modo di tentare
    Se gli scopi di Satana sono chiari, pare che questi tre momenti di tentazioni mettano bene in evidenza una strategia che sicuramente ognuno di noi ha sperimentato. Ci è utile conoscerla per saperla riconoscere e prevenire nei momenti opportuni.
  6. Approfittarsi della debolezza problema del momento: la fame. Satana coglie Gesù nel momento della debolezza fisica, dopo 40 giorni di digiuno. Non è un caso che scelga quel momento perché è proprio quando siamo più deboli che Satana approfitta per tentarci. Nel caso di Gesù non si tratta di una debolezza dovuta ad una causa esterna, ma di qualcosa che ha a che vedere con il suo percorso di formazione spirituale: è lo Spirito che lo ha portato nel deserto e lo ha fatto digiunare, quindi la debolezza viene da uno sforzo per Dio. C’è quindi da aspettarsi che proprio quando siamo deboli perché abbiamo lavorato per il regno di Dio, magari senza grandi frutti, Satana intervenga per scoraggiarci ulteriormente. Ma può altresì usare la debolezza dovuta al sovraccarico lavorativo, allo stress del lavoro o dei figli, le malattie, le crisi coniugali, la depressione e quant’altro per coglierci. Proprio in quei momenti rendiamoci contro che, come ricorda Giacomo, Satana si aggira come un leone ruggente per sbranare chi può…
  7. Mettere in discussione l’identità di figli di Dio: “se tu sei il figlio di Dio…” (1,2)
    Abbiamo visto che nel battesimo Gesù è stato dichiarato da una voce onnipotente Figlio di Dio. Questa pubblica proclamazione non è certo piaciuta a Satana che comincia le sue due prime tentazioni proprio mettendo in discussione questa verità: “Sei proprio il figlio di Dio? Ne sei proprio sicuro? La strategia nei millenni non è cambiata: in Eden disse: “Ma chi vi ha detto che non si può mangiare il frutto…?” Molte delle crisi di fede che chi ha creduto attraversa riguardano proprio questo: il dubbio sulla verità che siamo figli di Dio. Quando si fanno degli errori, quando si perde di vista l’importanza di Dio, quando ci si allontana da lui. È proprio in quel momento che Satana spingerà per farci credere che non siamo più figli di Dio, che non lo siamo mai stati o che non sia poi un fatto così importante.
  8. Prendere iniziativa, fare vedere le cose da un’altra ottica: in alto. (2,3)
    In tutti e tre i casi Satana prende iniziativa. É lui ad avvicinarsi a Gesù per suggerigli di cambiare le pietre in pane, è lui che lo porta sul pinnacolo del tempio facendogli vedere le cose da una prospettiva diversa, forse più accattivante, e ancora su un alto monte: una sorta di visione allucinata che porta a Gesù a vedere quello a cui precedentemente non pensava… Satana quindi non sta fermo, non si tira indietro, laddove sa di trovar terreno fertile attacca. Spesso suggerendo cose assolutamente inutili o impensate: Gesù non credo avesse in mente di lanciarsi dal tempio o di voler possedere dei regni. Un po’ come la logica del consumismo che crea bisogni che non sono tali, ugualmente Satana ci proietta verso interessi che sono vuoti e non portano a niente, ma ce li fa sembrare accattivanti e significativi.
  9. Insegnamenti sulla risposta di Gesù: “sta scritto!”
    Rispetto a tutti gli sforzi di Satana che prospetta mondi più interessati e si pone come oggetto potenziale di adorazione, o che usa perfino la Scrittura per mettere Gesù alla prova, Gesù ha un’unica risposta che smaschera la strategia di Satana e lo rimette decisamente al suo posto: l’affermazione “Sta scritto”. Contro la tentazione Gesù usa un’unica arma, la Scrittura.
  10. È con la Scrittura che ricorda a Satana, ma anche a tutti noi, che Il nutrimento più importante è quello spirituale e che quindi se abbiamo intrapreso un’azione per Dio, non dobbiamo retrocedere ma tenere duro cibandoci di un cibo migliore
  11. è con la Scrittura, che ricorda a Satana che non bisogna sfidare Dio, né metterlo alla prova, perché le sue promesse non sono state fatte per soddisfare i nostri divertimenti o i nostri piaceri, ma sono state fatte in nome di un amore infinito che Dio ha nutrito per noi. Approfittare di una promessa come quella della salvezza degli angeli, per mettere alla prova Dio, significa rifiutare questo amore, o trattarlo come una forma di pronto soccorso automatico, che niente ha a che vedere con la Scrittura.
  12. È ancora con la Scrittura che Gesù ricorda a Satana che esiste solo un Dio a cui rendere il culto, e che questa verità che molto infastidisce Satana è il centro della riflessione biblica. Dio è Dio.
    È quindi molto importante perché la nostra fede sia solida e non esposta agli attacchi del nemico che la nostra conoscenza della Scrittura sia profonda, affinata e informata. È molto importante avere la prontezza di capire dove vanno a colpirci le sfide. È inoltre molto importante capire che quello che abbiamo letto è un episodio che non si riprodurrà nello stesso modo per noi. Credo che sarà molto difficile che vedremo qualcuno identificabile come il diavolo che specificamente ci fa una serie di proposte. Se così fosse sarebbe molto facile riconoscerlo e smascherarlo. La tentazione sarà molto più sottile, nascosta, fatta di idee, emozioni, pensieri, stati d’animo, attraverso cui qualcuno di esterno ci influenza. Potranno essere libri e film, oppure televisioni e social, e non è detto che sapremo riconoscere immediatamente che sono proprio delle manifestazioni sataniche. Ecco perché leggere, studiare e capire la Scrittura, apre la mente, illumina gli occhi e permette di vivere solidi in Dio, senza essere aggirati da Satana.