Isaia 46: Idoli

Isaia 46

Sovranità di Dio; vanità degli idoli Gr 50:2; 10:1-15

1 Bel crolla, Nebo cade; le loro statue sono messe sopra animali, su bestie da soma; questi idoli che voi portavate qua e là sono diventati un carico; un peso per la bestia stanca!

2 Sono caduti, sono crollati assieme, non possono salvare il carico, essi stessi se ne vanno in prigionia.

3 «Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, voi tutti, residuo della casa d’Israele, voi di cui mi sono caricato dal giorno che nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno!

4 Fino alla vostra vecchiaia io sono, fino alla vostra canizie io vi porterò;io vi ho fatti, e io vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò.

5 A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari?

6 Costoro prelevano l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia,

pagano un orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi davanti, per adorarlo.

7 Se lo caricano sulle spalle, lo trasportano, lo mettono sul suo piedistallo;

esso sta in piedi e non si muove dal suo posto; benché uno gridi a lui, esso non risponde

né lo salva dalla sua afflizione.

8 Ricordatevi di questo e mostratevi uomini! O trasgressori, rientrate in voi stessi!

9 Ricordate il passato, le cose antiche; perché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro;

sono Dio, e nessuno è simile a me.

10 Io annuncio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; io dico: Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà;

11 chiamo da oriente un uccello da preda, da una terra lontana l’uomo che effettui il mio disegno. Sì, io l’ho detto e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò.

12 Ascoltatemi, o gente dal cuore ostinato, che siete lontani dalla giustizia!

13 Io faccio avvicinare la mia giustizia; essa non è lontana, la mia salvezza non tarderà; io metterò la salvezza in Sion e la mia gloria sopra Israele.

Prima di parlare su un tema specifico vorrei spiegare brevemente il capitolo 46. La settimana scorsa Brian ci ha spiegato come Ciro è stato usato da Dio per liberare il popolo d’Israele da Babilonia e oggi leggiamo una profezia su cosa succede quando Ciro viene!  

Rileggiamo il capitolo per capire un po’ meglio alcuni dettagli. 

1 Bel crolla, Nebo cade; le loro statue sono messe sopra animali, su bestie da soma;

questi idoli che voi portavate qua e là sono diventati un carico; un peso per la bestia stanca!

Bel e Nebo erano gli idoli più alla moda del tempo. Bel è anche chiamato Baal. Baal è il dio del sole ed è stato adorato in due modi. Da un lato, ha dato ai suoi adoratori luce e calore. Era anche un dio della fertilità, per le colture. D’altra parte, anche lui potrebbe distruggere tutta la vegetazione a causa del calore eccessivo. Per dire grazie a Baal e/o soddisfare la sua rabbia, si dovevano fare sacrifici. In tempo di pestilenza, per esempio, cosa succedeva? L’uomo che voleva soddisfare Baal sacrificava il figlio primogenito/la figlia primogenita. La vittima veniva bruciata viva.

Due idoli di Babilonia, che anche il popolo aveva adorato, vengono portati via da Ciro, il re che non è nemmeno un servo di Dio. 

2 Sono caduti, sono crollati assieme, non possono salvare il carico, essi stessi se ne vanno in prigionia.

Nonostante i sacrifici a questi idoli, non hanno potuto fare niente per i Babilonesi e per se stessi.

Al versetto 3 Dio parla agli Israeliti che sono sopravvissuti all’esilio a Babilonia. Chiaramente Dio si paragona con gli idoli: gli idoli non hanno più (e non hanno mai avuto) la capacità di portare il popolo d’Israele, ma il Dio di Giacobbe invece sì! 

Al versetto 4 e 5 il Dio Creatore ragiona su come ha creato gli uomini e sul fatto che nessuno può essere paragonato a Lui.  

I versetti 6 e 7 ci fanno vedere come la gente in quel tempo costruiva gli idoli: con l’oro un orefice costruisce un’immagine. Più oro si metteva, più grande l’immagine diventava. Viene anche chiarito che se l’immagine veniva fatta e messa per terra, era difficile muoverla. Un idolo fatto d’oro, infatti, è pesantissimo. 

I versetti 8 fino a 10 ci spiegano come Dio è sempre stato presente, anche quando il popolo aveva ‘dimenticato’ la presenza di Dio. Il piano di Dio avrà luogo, nel passato, ora e nel futuro. 

L’uccello da preda e l’uomo da una terra lontana, al versetto 11, si riferiscono a Ciro. Il re che viene usato nel piano di Dio. Ai versetti 12 e 13 Isaia ricorda al popolo che Dio è un Dio giusto e non trascura nessuna ingiustizia. Dio promette che la sua salvezza non tarderà. 

Qual è il tema della predicazione di oggi? Come definireste il tema del capitolo 46, in una parola? Idoli. Questa predica riprende in un modo un tema che abbiamo visto anche la settimana scorsa, insieme a Brian. 

Allora, che cosa è un idolo?

Un idolo è qualcosa di più fondamentale di Dio per la tua felicità, per il significato della tua vita o per la tua identità. Un idolo è qualcosa di più importante di Dio, più fondamentale per il tuo senso di autostima, per il tuo senso di significato e valore, per il tuo senso di sicurezza. Un idolo è qualcosa che ami più di Dio. Gli idoli non sono cose cattive in sé. Spesso sono importanti: il tuo partner, la tua famiglia, il tuo lavoro, la tua attraenza fisica, il potere, l’affermazione umana, la sicurezza finanziaria e così via. 

Vorrei affermare che tutti hanno un idolo. Tutti serviamo un idolo in certi momenti, dove avremmo dovuto servire Dio. Avere un idolo è avere un amore distorto: mettiamo il nostro partner, o il nostro lavoro, al numero 1, dove dovremmo effettivamente mettere Dio.

Usando questo capitolo e anche altri versetti dalla Bibbia, vorrei sottolineare 3 cose sugli idoli. 

  1. L’origine degli idoli 2) Un idolo è transazionale 3) Un idolo è un peso e non si muove facilmente  
  1. L’origine degli idoli

L’origine degli idoli si trova già nella caduta descritta in Genesi 3. Lì, Adamo ed Eva erano seduti a prendere il frutto dell’albero che è in mezzo al giardino. Genesi 3:4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male.

Qui si vede che noi uomini siamo molto sensibili quando qualcuno ci dice che possiamo essere come gli dei. È ciò che ha scritto anche Davide nel Salmo 8 : 

4 che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura?

Eppure tu l’hai fatto solo di poco inferiore a Dio, e l’hai coronato di gloria e d’onore.

Da una parte pensiamo di essere quasi uguali a Dio. E ci fa piacere essere quasi come Lui. Ma la conseguenza della caduta è che abbiamo creato degli idoli. Siamo consapevoli che non siamo Dio e che non abbiamo tutto sotto controllo. E vogliamo quel controllo così tanto! Ed è per questo che creiamo idoli. E quegli idoli devono darci la certezza che desideriamo così tanto.

Se leggiamo genesi 3 i versetti 16 e 17 possiamo anche scoprire due idoli che abbiamo creato per fare finta che abbiamo tutto sotto controllo. Un possibile idolo può essere il figlio o la figlia, o anche il desiderio di avere figli. Questo idolo si trova in entrambi i sessi, ma generalmente più spesso nelle donne. Un altro possibile idolo può essere il lavoro, che può definire la mia identità in maniera assoluta. Questo idolo si trova in entrambi i sessi, ma generalmente più spesso negli uomini.

Ma questi idoli non li possiamo controllare, al contrario; questi idoli possono controllarci. Non è per caso che Isaia lascia parlare Dio, dopo aver mostrato che gli idoli non possono salvare: 5 A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari?

Abbiamo visto l’origine degli idoli. Un altro aspetto che voglio sottolineare è il fatto che un idolo è un ‘dio’ transazionale. 

  • Un idolo è un ‘dio’ transazionale: faccio qualcosa e poi lui restituisce qualcosa. Esiste una relazione di scambio, 

6 Costoro prelevano l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia,

pagano un orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi davanti, per adorarlo.

Se studio davvero duramente, otterrò buoni voti in cambio. La relazione di scambio funziona: lavoro molto duramente e ricevo apprezzamento in cambio. (Nothing worth having comes easy) Le cose che valgono davvero non sono facili, si dice a volte. (Le cose belle non sono gratuite). Ma se questo studio prende il posto dei contatti sociali, perché non sei soddisfatto di un 27/30 ma solo di un 29/30, allora è diventato un idolo. Per rimanere nell’immagine di Isaia: più oro do, più idolo ne ottengo. (the more gold I give, the more idol I will make). 

Un altro esempio:

Un genitore che fa dipendere la sua felicità dal figlio. Il bambino è così importante che ottiene sempre tutta l’attenzione. Più del partner. A scuola non dovrebbero esserci critiche da parte degli insegnanti o di altri genitori. Mio figlio deve avere e avrà tutte le opportunità che esistono. Lezioni di nuoto, judo, scouting, Disneyland Paris, questo è il mio scopo nella vita. E anche questo idolo sembra funzionare, certamente all’inizio dell’infanzia.

Fino a quando l’idolo smette improvvisamente di funzionare:

chi sono io dopo mi sono licenziato? Cosa mi definisce se sono disoccupato?

Su cosa baso la mia felicità se mio figlio è un adolescente e non è più sotto la mia autorità?

Spesso proviamo a ripararlo:

Forse il genitore interferirà ostinatamente con l’adolescente o il giovane, anche se non vive più a casa.

E forse l’idolo fa di nuovo la transazione. Fino a quando non ci rendiamo conto che non funziona. Siccome non possiamo controllare un idolo, se non siamo attenti l’idolo prende il controllo di noi.  

Ora abbiamo brevemente visto l’origine degli idoli e la caratteristica di un idolo che è transazionale voglio mostrare un terzo aspetto. 

  • Un idolo è un peso e non si muove facilmente  

1 (parte del 1) questi idoli che voi portavate qua e là sono diventati un carico.

7 Se lo caricano sulle spalle, lo trasportano, lo mettono sul suo piedistallo;

esso sta in piedi e non si muove dal suo posto; benché uno gridi a lui, esso non risponde

né lo salva dalla sua afflizione.

Se li abbiamo riconosciuti come tali, è difficile liberarsene. Sono un peso nella nostra vita spirituale. Devono essere portati via, non si lasciano.

Gli idoli nelle nostre vite sono spesso così grandi che non possiamo rimuoverli da soli.

Il popolo degli ebrei aveva bisogno di Ciro per questo, che lo faceva in nome di Dio. In Isaia 46 vengono portati via con animali da soma. In Esodo verso 20, Mosè gettava la statua del toro che il popolo aveva costruito, nel fuoco. Ma come possiamo liberarci dei nostri idoli? 

È un’illusione sbarazzarsi degli idoli da soli. Questa stessa cosa potrebbe diventare un idolo: l’idolo moralista.

Un esempio nella società evangelica olandese: certi riti al culto diventano così importanti che i membri si dividono. Per alcuni è importante che esista sempre una ‘chiamata dal pulpito’ e va accompagnata dalla band, iniziando con una melodia strumentale e poi iniziamo a lodare’. Sembra una cosa banale, ma veramente ho visto persone molto agitate che erano pro o contro quel rito. Fino al punto che persone proprio escono dalla chiesa.

Se siamo onesti ammettiamo che da soli non possiamo eliminare un idolo dalla nostra vita.

Applicazione 

Allora, dopo questi tre aspetti (1) l’origine degli idoli, 2) un idolo è un dio transazionale e 3) un idolo è un peso e non si muove facilmente), cosa possiamo imparare noi per la nostra vita quotidiana?

C’è bisogno scoprire qual è il nostro idolo e come possiamo affrontarlo. 

4) Come possiamo scoprire qual è il nostro idolo?

Nel fare questa predica ho cercato di pensare ai miei propri idoli. Quali sono? Mia moglie è mia moglie, ma non il mio idolo. Mia figlia è mia figlia, ma non il mio idolo. Ma poi è successo qualcosa, così ho scoperto cosa potrebbe essere un idolo: ‘il mio diritto’ di avere sempre il mio computer portatile a  disposizione! 

La settimana scorsa il mio computer ha iniziato improvvisamente a dare i numeri: Ingrandire e rimpicciolire e fare clic senza il mio tocco, anche il suono non funzionava più. Com’è possibile? E ho iniziato a preoccuparmi: tutte le nostre foto, i miei dati bancari, gli spartiti, tutte le ispirazioni, i libri, il mio lavoro! È tutto presente in quel computer. Poi anche durante la nostra vacanza al lago di Bolsena abbiamo scoperto che non avevamo la wifi e la connessione del telefono 3g non arrivava al nostro appartamento. Ai! Piccoli idoli che crescono se li nutrissi. 

La settimana scorsa Brian ha menzionato giustamente che possiamo scoprire i nostri idoli se analizziamo come spendiamo il nostro tempo e soldi (1). Un altro metodo per scoprirli ho rubato dal predicatore Tim Keller: di cosa parlano i miei incubi? (2) Se perdo “quell’unica cosa”, allora perdo tutto. Un idolo non tanto tempo fa di me era la nostra situazione finanziaria. 

Un ultimo metodo sono le nostre emozioni. Spesso possiamo scoprire idoli quando prestiamo attenzione ai momenti in cui abbiamo emozioni incontrollate (3). Un compagno della associazione studentesca GBU Tilburg ha scoperto cosi che il calcio era il suo idolo. Ecco da dove proveniva il suo piacere. Lui saltava di gioia, come un pazzo, quando la sua squadra vinceva. Ma  gridava come un matto e usava anche parolacce se perdeva. E purtroppo per lui perdeva…spesso…ok…quasi sempre! E Dio era più in basso nell’elenco delle priorità rispetto al calcio. Poi lui ha deciso di cambiare le sue priorità. 

Dopo questi tre metodi per scoprire i nostri idoli (come spendiamo il nostro tempo e soldi, su cosa abbiamo incubi e in quali momenti abbiamo emozioni incontrollate) andiamo alla parte più bella e più difficile! 

Come affrontare gli idoli? 

Il popolo d’Israele si è reso conto che non poteva impedire che i Babilonesi li portassero in esilio. E non poteva smettere di lodare gli idoli in Babilonia. Da solo non ce l’avrebbe fatta. Il popolo aveva bisogno di un Ciro, mandato da Dio.  

Non possiamo essere salvati dagli idoli da soli. Nella società sentiamo forse delle storie dalle persone famose che hanno proclamato che hanno superato un idolo, “io sono riuscito da solo!” Ma spesso dimenticano a raccontare chi li ha aiutati! 

Da soli non siamo in grado di sbarazzarci dagli idoli. Qual è l’unico modo per sbarazzarsi degli idoli: arrendersi completamente a Dio. Capitolare davanti a Dio. Come si fa? È come essere sposati: il giorno del tuo matrimonio non sai come sarà il tuo partner in futuro, tra 5, 10 o 15 anni. Anche qui devi capitolare. Dire ‘sì’ ogni giorno. È lo stesso con Dio. “Amare Dio sopra ogni cosa.”

Arrendersi totalmente a Dio. Abbiamo quel desiderio? Lo trovi difficile, come me?

Arrendermi tutto a Dio. Perché da molti anni faccio sacrifici agli idoli, che poi mi hanno dato una falsa certezza. Ma se loro non funzionano (e sicuramente succederà) sono di nuovo a mani vuote.

A volte siamo ipnotizzati davanti ai nostri idoli. Non possiamo trascinarli via, ma Dio vuole liberarci da questo. Sollevandoci / portandoci (verso 4). Lo lasciamo sollevare(portare?)? 

Vogliamo dire: qui sono Dio, non posso farcela da solo. Il mio computer, il mio cellulare, la mia voglia di essere sempre di più è il mio idolo. Ho basato la mia identità sui miei successi, sul mio lavoro. Dio vuole sollevarci, non perché lo meritiamo, ma perché vuole essere il nostro Dio.

3 «Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, voi tutti, residuo della casa d’Israele, voi di cui mi sono caricato dal giorno che nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno!

4 Fino alla vostra vecchiaia io sono, fino alla vostra canizie io vi porterò;

io vi ho fatti, e io vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò.

Prego che noi viviamo per sua grazia. Dalla grazia di Dio. Nonostante i nostri idoli, che sono intessuti nelle nostre vite.

Arrendersi totalmente a Dio non sembra bello. Ma tanti anni fa qualcuno ha portato un carico pesante. Non era una bestia da soma ma il Figlio di Dio. Portava una croce e tutti i nostri sbagli. Ogni volta che andiamo da un idolo, invece che da Dio, questo Figlio di Dio sperimenta il dolore di Dio. 

12 Ascoltatemi, o Ewoud, o chiesa di Lucca, che siete lontani dalla giustizia!

13 Io faccio avvicinare la mia giustizia; essa non è lontana, la mia salvezza non tarderà; io metterò la salvezza in Sion e la mia gloria sopra Israele.

Questa profezia è stata realizzata in Gesù. E Lui non vuole niente di più che veniamo da Lui con tutti i nostri idoli. Lui vuole circondarci dalla grazia quando siamo consapevoli che non siamo Dio, quando siamo consapevoli che gli idoli non ci danno il controllo. 

La grazia di Dio è molto più grande di quello che abbiamo in mente. Se ci avviciniamo a Lui con i nostri idoli e confessiamo che non possiamo cambiare la priorità e mettere Lui al posto numero 1, Dio ci aiuta, Dio ci perdona.   

Per concludere: Proviamo a lodare e portare i nostri idoli su di noi, che diventano un peso insopportabile? O lasciamo portarci da Dio? Concludo leggendo versetto 10 

10 Io annuncio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; io dico: Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà;

Amen.